Laura Morante: «Il mio film Assolo, tra forza e fragilità»

«Ho raccontato la storia di una donna che, dopo tanti fallimenti sentimentali, impara finalmente a stare da sola. E ho scelto la commedia, il genere che meglio degli altri...

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«Ho raccontato la storia di una donna che, dopo tanti fallimenti sentimentali, impara finalmente a stare da sola. E ho scelto la commedia, il genere che meglio degli altri ci aiuta a stemperare i drammi della vita». Alla vigilia dell’uscita nelle sale di “Assolo”, il nuovo film di cui è regista e protagonista, Laura Morante è venuta a trovarci in redazione con la figlia Eugenia Costantini, che nello stesso film fa parte del cast variopinto in cui spiccano Francesco Pannofino, Gigio Alberti, Piera Degli Esposti, Carolina Crescentini, Donatella Finocchiaro, Angela Finocchiaro, Emanuela Grimalda, Giovanni Anzaldo, Filippo Tirabassi, Antonello Fassari.

Laura, definita la risposta femminile a Woody Allen, ha diretto il film con maestria e solidità. «E’ stata perfino troppo calma», rivela sorridendo Eugenia. La grande attrice, amata dai maestri internazionali da Nanni Moretti ad Alain Resnais, è andata controcorrente in un cinema che tradizionalmente privilegia le storie e i protagonisti maschili. «Il mio personaggio - ci ha spiegato - è sopra le righe, ma racchiude le fragilità e le contraddizioni contemporanee. Molte donne si riconosceranno in lei». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero