Lapo Elkann è Gianni Agnelli in “Race for glory”: «Per me è stata una grandissima emozione»

Il cameo dell'imprenditore nel film con Scamarcio, in cui veste i panni del nonno

Lapo Elkann è Gianni Agnelli in “Race for glory”: «Per me è stata una grandissima emozione»
Chi meglio di Lapo Elkann per vestire i panni di suo nonno Gianni Agnelli? È quello che si sono chiesti Stefano Mordini e Riccardo Scamarcio - rispettivamente regista e...

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Chi meglio di Lapo Elkann per vestire i panni di suo nonno Gianni Agnelli? È quello che si sono chiesti Stefano Mordini e Riccardo Scamarcio - rispettivamente regista e protagonista (ma anche produttore) del film “Race for glory” - che infatti hanno affidato la parte all'imprenditore. Basato sullo storico campionato rally del 1983 e sulla rivalità tra Audi e Lancia, il film si apre proprio con una battuta di Agnelli: «Vuole sapere un fatto curioso dottor Fiorio? Sa cosa mi ha chiesto come regalo mio nipote? Un’Audi 4».

L'avvocato è di spalle, non lo si vede in faccia ma lo si può riconoscere dalla caratteristica “r moscia”. Per scoprire che si tratta di Lapo bisogna però aspettare che la macchina da presa lo inquadri da davanti, ma anche così è difficile riconoscerlo, non solo per il trucco, soprattutto perché l'inquadratura dura appena un istante.

«Ho avuto l’onore e il piacere di poter fare un cameo, interpretando il ruolo di mio nonno. Per me è stata una grandissima emozione. Posso dire di avere dato davvero il massimo»: queste le parole di Elkann, che ha anche ringraziato Scamarcio per la fiducia nei suoi confronti. Effettivamente sia l'attore che il regista hanno confermato il grande impegno dell'imprenditore: «Devo ammettere che Lapo si è preparato con estrema professionalità, come un attore consumato», ha affermato Mordini in occasione della prima torinese di “Race for glory”.

Non solo Lapo e Scamarcio sono amici, ma non è neanche la prima volta che la famiglia Elkann lavora con la'ttore: la sorella di Lapo, Ginevra, ha diretto ben due film che vedono la sua presenza, "Magari" del 2019 e "Te l'avevo detto" del 2023.

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Il Messaggero