Il mito che nasce da una storia d'amore. “Mille baci affettuosi” racchiusi in una lettera, la prima, che l'ingegnere Camillo Olivetti scrisse alla moglie,...
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Industria ed arte si fusero dapprima nelle idee, poi nei prodotti usciti dalle fabbriche. La mostra allo GNAM non è però un tributo nostalgico ad una delle famiglie industriali più importanti d'Italia, bensì un percorso in cui viene valorizzato l'aspetto creativo di Olivetti. Anche nei rapporti umani con i dipendenti. Specialmente Adriano Olivetti, figlio del fondatore, che sceglieva i suoi collaboratori senza chiedere il curriculum. Due le sezioni che compongono l'esposizione (“Raccolta visiva” e “Disegnare la vita”), dove gli scatti fotografici di fabbriche ed operai convivono con le locandine pubblicitarie (di Giovanni Pintori e altri grafici di fama), i lavori dei maestri della fotografia (tra cui Henri Cartier-Bresson e Ugo Mulas) con i capolavori dell'industria Olivetti, quali la M1, la celebre Lettera 22 o la rossa portatile Valentine, di cui è un collezionista anche l'attore Tom Hanks. L'idea di modernità e l'immagine del futuro sono il filo conduttore di “Looking Forward”. Ieri come oggi, l'obiettivo di Olivetti è trasformare. Nel passato con le macchine per scrivere. Nel presente col digitale.
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Via Gramsci, 69/73
Dal Martedì alla Domenica 10-18
Ingresso Gratuito Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero