La Domus Centurione di Roma candidata al premio Khaled al-Asaad

La Domus Centurione di Roma candidata al premio Khaled al-Asaad
Il ginnasio ellenistico rinvenuto nel Fayoum in Egitto, la piccola Pompei di Vienne in Francia, il più antico porto di una città sumerica ad Abu Tbeirah in Iraq, la...

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Il ginnasio ellenistico rinvenuto nel Fayoum in Egitto, la piccola Pompei di Vienne in Francia, il più antico porto di una città sumerica ad Abu Tbeirah in Iraq, la Domus del Centurione dagli scavi della metro C a Roma in Italia e una città romana sommersa nel golfo di Hammamet in Tunisia. Queste le cinque scoperte archeologiche avvenute nel 2017 candidate all’International Archaeological Discovery Award Khaled al-Asaad che verrà assegnato nel corso della prossima edizione – la XXI – della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, in programma a Paestum dal 15 al 18 novembre, alla presenza di Fayrouz, la figlia di Khaled al-Asaad.

 


Il premio, giunto alla quarta edizione, è intitolato all’archeologo siriano di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale contro l’Isis e viene assegnato in collaborazione con alcune testate giornalistiche specializzate europee. E’ l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. La scoperta vincitrice succederà a quella effettuata da Peter Pfalzner, direttore della missione archeologica che ha scoperto la città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq che ha vinto il riconoscimento lo scorso anno. Oltre al premio assegnato dalla giuria specializzata sarà attribuito un premio speciale alla scoperta, tra le cinque candidate, che avrà ricevuto il maggior consenso dal grande pubblico attraverso la pagina facebook della Borsa. Il Direttore della Borsa Ugo Picarelli e il Direttore della rivista Archeo Andreas Steiner hanno condiviso questo cammino in comune, consapevoli che «le civiltà e le culture del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante assumono oggi sempre più un’importanza legata alla riscoperta delle identità, in una società globale che disperde sempre più i suoi valori». Un premio, dunque, che vuole essere un modo per divulgare uno scambio di esperienze, rappresentato dalle scoperte internazionali, anche come buona prassi di dialogo interculturale e cooperazione tra i popoli.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero