L'Attila di Stinchelli, un'opera hi-tech nel solco della tradizione

«Avanguardia tecnologica, per un impianto interpretativo rispettoso del testo, del libretto e soprattutto del messaggio originale». Enrico Stinchelli,  popolare...

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«Avanguardia tecnologica, per un impianto interpretativo rispettoso del testo, del libretto e soprattutto del messaggio originale». Enrico Stinchelli,  popolare conduttore della fortunata trasmissione “La Barcaccia” su Rai Radio 3, presenta il suo “Attila”. L'opera debutta oggi, 28 settembre, al Teatro Lirico di Cagliari, per    

la Stagione lirica e di balletto 2019  che, dopo la pausa estiva, riprende con il dramma lirico di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner.

 

Le scene e i costumi sono di Salvatore Russo, mentre i movimenti coreografici sono di Luigia Frattaroli. La direzione musicale è affidata a Donato Renzetti, direttore abruzzese, bacchetta notissima a Cagliari e in tutto il panorama nazionale ed internazionale, a cui spetta il compito di dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico. Il maestro del coro è Donato Sivo.
 
Stinchelli, oltre che regista, e conduttore radiofonico, è un accanito spettatore e, «grazie alla trasmissione che conduco, credo di avere il polso dei gusti e degli umori del pubblico italiano e internazionale». Avverte «una stanchezza diffusa di riletture d'opera distorcenti» e, sostiene, «che l'attualizzazione di un titolo debba avvenire soprattutto attraverso il linguaggio tecnologico e visuale»

Questo il motivo per cui parte della narrazione dello spettacolo che propone a Cagliari è affidato ai video che restistuiscono la suggestione delle grandi scene di massa (le battaglia e l'orda dei barbari)  e di certe ambientazioni architettoniche (le porte di Roma). Una sorta di produzione cinematografica in pillole che ha visto il regista al lavoro su un doppio binario, quello teatrale e quello visuale.
 
Per i costumi, gran dispiego della solida tradizione sartoriale italiana  con interpreti che indossano abiti ricchi e curati nei dettagli. Mentre per le luci, Stinchelli si è avvalso della strumentazione tecnologica più avanzata. Risultato, un'opera hi-tech , nel solco della tradizione interpretativa.   

Attila, che ha inaugurato la scorsa stagione della Scala, è uno dei primi “melodrammi risorgimentali” di Verdi che, ingiustamente poco rappresentati, ritorna a Cagliari dopo ben 143 anni di assenza (le 4 edizioni sono tutte al Teatro Civico nel 1847, 1859, 1875, 1876).

Protagonisti dell’opera sono due cast di straordinario spessore, formati da giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali: Marco Spotti (27-29-2-4-6)/Dario Russo (28-1-3-5) (Attila); Giovanni Meoni (27-29-2-4-6)/Mikolaj Zalasinski (28-1-3-5) (Ezio); Susanna Branchini (27-29-2-4-6)/Daniela Schillaci (28-1-3-5) (Odabella); Angelo Fiore (27-29-2-4-6)/Mikheil Sheshaberidze (28-1-3-5) (Foresto); Enrico Zara (Uldino); Luciano Leoni (Leone).

Nona opera del catalogo verdiano, Attila va in scena, per la prima volta, al Gran Teatro La Fenice di Venezia il 17 marzo 1846 ed ottiene inizialmente un successo contenuto, ma poi, negli anni, viene apprezzata ed eseguita più spesso, senza mai entrare, erroneamente, nel repertorio abituale dei teatri.

La tematica politica, il soggetto romantico e la caratterizzazione dei singoli personaggi fanno di quest’opera un grande affresco dell’epoca risorgimentale, con grandi scene corali e spettacolari, ma anche con quadri colmi di intimità e sfumature psicologiche. L’opera si compone di un prologo e tre atti ed è ambientata ad Aquileia attorno alla metà del V secolo. Il libretto, inizialmente affidato a Temistocle Solera, autore fra l’altro di Nabucco, non piace a Verdi che chiede l’intervento di Francesco Maria Piave.

Una richiesta che offende Solera, soprattutto dopo gli stravolgimenti apportati da Piave, e causa la rottura definitiva tra il librettista e il compositore. L’opera viene rappresentata ovviamente in lingua italiana e il pubblico, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, ha anche l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.


Attila, la cui ultima rappresentazione cagliaritana risale al 1876, viene replicata: sabato 28 settembre alle 19 (turno G); domenica 29 settembre alle 17 (turno D); martedì 1 ottobre alle 20.30 (turno F); mercoledì 2 ottobre alle 20.30 (turno B); giovedì 3 ottobre alle 19 (turno L); venerdì 4 ottobre alle 20.30 (turno C); sabato 5 ottobre alle 17 (turno I); domenica 6 ottobre alle 17 (turno E).
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Il Messaggero