I Kutso si raccontano a Messaggero Tv: «Noi, irriverenti, esilaranti ma profondi»

I Kutso si raccontano a Messaggero Tv: «Noi, irriverenti, esilaranti ma profondi»
Da Sanremo al Concertone, per i romani Kutso questo è davvero un anno tosto. Senza contare che, dopo l'apparizione festivaliera, i concerti si sono moltiplicati come i famosi...

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Da Sanremo al Concertone, per i romani Kutso questo è davvero un anno tosto. Senza contare che, dopo l'apparizione festivaliera, i concerti si sono moltiplicati come i famosi pani e pesci del celebre miracolo (non a caso l'hanno battezzato Perpetuo tour).




Band indie, che ama i ritmi chiassosi, una musica multicolore, solare e irriverente (se lo dicono da soli), provocatori fin dal nome (quel Kutso che non vuol dire niente, ma che loro pronunciano all'americana con la u che diventa una a) alle 15 sono chiamati ad aprire la festa del Primo maggio a San Giovanni.



Alla vigilia Matteo Gabianelli il cantante, Donatello Giorgi il chitarrista, Luca Amendola il bassista, e Simone Bravi il batterista, sono venuti a trovarci al Messaggero scortati dal loro nuovo coloratissimo album intitolato "Musica per persone sensibili", dove ovviamente c'è anche il brano arrivato al secondo posto al teatro Ariston, Elisa: «Non ci aspettavamo di andare così avanti ma il nostro era un brano molto radiofonico e d'impatto» spiegano.



E aggiungono: «E' un disco fatto di melodie gioiose e dirompenti e da testi a volte scherzosi e provocatori, a volte disfattisti e disperati. Questo mix di buio e luce a un ascolto superficiale può semplicemente avere un effetto esilarante, tuttavia è un modo per trasformare il proprio malessere in un liberatorio riscatto esistenziale, attraverso un linguaggio schietto e privo di velleità poetiche».



Il disco è coprodotto da Alex Britti (che, a proposito, dovrebbe salire sul palco al loro fianco nel ruolo di chitarrista, ma reso irriconoscibile da una maschera sul viso) «un amico che ci ha seguiti a volte in maniera assidua, a volte a distanza, sin dagli inizi del progetto», e fra le varie tracce si scoprono varie collaborazioni: Pier Cortese, Enriquez della Bandabardò, Fefo degli Almamegretta, Adriano Bono. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero