Uccidersi a 49 anni: una storia di disperazione rock dopo una vita dedicata all'edonismo più sfrenato, quello dei rave party, e a una battaglia contro la dipendenza da...
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Morto Keith Flint, addio al cantante dei Prodigy: si è suicidato
Da Amy Winehouse a Dolores O' Riordan, tutte le popstar morte in circostanze misteriose
A parlare di suicidio sono stati i suoi stessi compagni di band in un post addolorato, ma quasi rassegnato. Proprio nell'Essex, dov'era nato, Flint aveva conosciuto Liam Howlett e Leroy Thornhill (che poi è uscito dalla formazione nel 2000) durante un rave party di quelli che hanno fatto da innesco alla musica elettronica degli anni 80 e 90 con Fatboy Slim, i Chemical Brothers, i Massive Attack e Tricky che hanno dettato le regole del trip hop. I Prodigy hanno aggiunto alla ricetta una potente anima punk, ma a dominare sul palco era proprio Flint, ballerino maratoneta, perfetto corredo all'idea iniziale di Howlett (l'ideologo del gruppo) di formare una band di dj-musicisti-ballerini per suonare musica da destinare ai rave. Senza Keith Smack My Bitch Up, il video folgorante che racconta incubi sotteranei, non avrebbe avuto senso. Ma fu sempre Howlett ad avere l'intuizione di trasformare Flint anche in un cantante «punk fino al midollo» con Firestarter a fare da potente biglietto da visita. Il meglio dei Prodigy è riassunto nella prima metà degli anni Novanta, con album come Experience, Music For Jilted Generation e The Fat of the Land. Ma ancora oggi i Prodigy erano molto attivi, dopo alcuni anni in sottotono, segnati da un evidente appannamento e dall'incapacità di ritrovare il bandolo della matassa di una musica fatta per vivere sulla spontaneità delle emozioni. A novembre era uscito il nuovo album, No Tourist, e la formaZione con Maxim, voce e rapping, terzo componente, si era esibita per l'ultima volta in Italia pochi mesi fa, a Rimini poi in Toscana. A maggio era prevista una nuova avventura live, ma ora che Flint il ballerino impazzito non c'è più è difficile immaginare che possa essere confermata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero