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Ha un tono abbastanza drammatico l’attrice americana Kate Winslet mentre parla in un video pubblicato da Harper’s Bazaar a corredo di una intervista fatta nei giorni scorsi per il Magazine. La diva premio Oscar parla di discriminazione di genere ad Hollywood e non è certo la prima attrice a confessare che il mondo del cinema spesso è sotto pressione per una appartenenza sessuale che non rispetta i “canoni naturali”. Winslet afferma che «gli attori gay di Hollywood nascondono la loro sessualità per paura di non essere scelti in ruoli etero. Conosco almeno quattro attori che sono terrorizzati all’idea di fare coming out perché temono che possa distruggere la loro carriera» spiega l’attrice che ovviamente non cita i nomi dei colleghi o delle colleghe vittime di una sorta anche di pedinamento della propria privacy: «Non posso dire il numero di giovani attori che conosco, alcuni ben noti, altri agli inizi, che sono terrorizzati che la loro sessualità venga rivelata e che ostacolerà le loro scelte cinematografiche», ha detto l’attrice anche al The Sunday Times e ha aggiunto di essere a conoscenza di «un attore famoso che è stato recentemente incaricato dal loro agente di mantenere segreta la propria bisessualità».
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L’attrice ha accusato anche importanti personalità dell’industria cinematografica di creare un’atmosfera piena di «giudizii, discriminazione e omofobia» e ha suggerito che le persone LGBTQ di Hollywood avrebbero bisogno di un movimento in stile # MeToo.
La star ha promosso nell’intervista il suo ultimo film Ammonite, che la vede interpretare l’eroina non celebrata Mary Anning, una leggendaria paleontologa il cui lavoro è stato fatto proprio dai suoi coetanei maschi e spacciato quindi per essere il loro. Nell’acclamato dramma romantico di Francis Lee, Anning si innamora del personaggio di Saoirse Ronan, la collega geologa Charlotte Murchison. La Winslet ha dichiarato ad Harper’s Bazaar che spera che il suo lavoro nel film, che è una bellissima storia d’amore, offra un «contributo utile nel portare le storie LGBTQ al mainstream. Devono esserci più film LGBTQ - ha detto - in modo da non sentire l’obbligo di mettere a confronto i pochi che si conoscono. È un atto totalmente folle» ha spiegato.
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Da non dimenticare anche il fatto che la stessa Kate Winslet dichiarò anni fa di aver subito atti di bullismo nell’ambiente hollywoodiano e soprattutto da parte dei media all’epoca del Titanic.
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Un altro celebre attore inglese, Ian McKellen, il famoso Albus Silente della saga di Harry Potter e una delle prime star di Hollywood a dichiararsi apertamente gay, ebbe il coraggio durante un’intervista rilasciata a Time Out, di attaccare lo star system accusando l’industria cinematografica di non aver il coraggio necessario per portare sullo schermo le minoranze. In particolare, McKellen ha condannato il comportamento discriminatorio riguardo al film Animali Fantastici 2: I Crimini di Grindelwald (2018) per la scelta di non rappresentare il giovane Silente come apertamente omosessuale. «Beh nessuno chiede a Hollywood una presa di posizione sul sociale, lo hanno mai fatto? D’altronde hanno scoperto solo recentemente che al mondo esistono anche le persone di colore», commentò l’attore, riferendosi a film come Black Panther o Blackkklansman di Spike Lee, nati dopo il movimento Black Lives Matter e in cui è centrale il discorso relativo ai diritti delle persone di colore. «Hollywood ha maltrattato le donne in ogni modo possibile nel corso della sua storia», ha continuato McKellen «Ma per il cinema gli uomini gay nemmeno esistono».
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Il Messaggero