Kasia Smutniak in versione horror: «Ho girato un film che mi fa ancora paura»

Greta Santi e Kasia Smutniak in una scena di "Pantafa"
Madre e figlia in un casolare isolato, le nebbie invernali e un fantasma che si materializza di notte, provocando il terrore: è “Pantafa”, il film di Emanuele...

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Madre e figlia in un casolare isolato, le nebbie invernali e un fantasma che si materializza di notte, provocando il terrore: è “Pantafa”, il film di Emanuele Scaringi (appena uscito nelle sale) interpretato da Kasia Smutniak con l’esordiente Greta Santi, 13 anni. Un horror in piena regola che s’ispira a un’antica tradizione abruzzese: l’esistenza della Pantafa, appunto, mezza strega e mezzo fantasma che si manifesta sul petto delle persone dormienti provocando una sensazione di soffocamento. Il regista spiega di essersi basato su un fenomeno reale, “le paralisi ipnalogiche”, cioè il disturbo del sonno che provoca apnee notturne e può causare allucinazioni all’8 per cento della popolazione.

Per Kasia, il film ha rappresentato un’esperienza che ha lasciato il segno. “Ho visto un solo horror nella mia vita, il cult “Blair Witch Project” e mi è bastato”, spiega l’attrice, “sul set del film di Scaringi ho provato un autentico terrore perché sono stata costretta a confrontarmi con le mie paure del passato. Ho ancora paura quando ci penso”. Ma il vero centro del film, secondo l’attrice, è il rapporto conflittuale tra la madre e la figlia: “Il mio personaggio ha la più classica delle paure: teme non essere all’altezza del suo ruolo di genitore. Teme di essere giudicato per il modo in cui fa la madre”. La sua più grande paura, nella vita reale? “I tempi che stiamo vivendo. Mi fa paura il futuro, adesso anche più del buio”. Il film, secondo Scaringi, vuole essere anche “la critica a un modello di società in cui si esige la perfezione”.

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Il Messaggero