C’è una lunga tradizione che lega l’arte fiamminga alla Sicilia: si pensi alla sala che Palazzo Abatellis di Palermo dedica ai maestri olandesi del XV-XVII secolo, dove si...
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Il prossimo 30 ottobre, infatti, presso la Galleria d’Arte Moderna di Palermo, viene inaugurata la mostra Jules Van Biesbroeck. Un fiammingo a Palermo nel primo Novecento, che espone dipinti, disegni e sculture di un artista cosmopolita di origine belga ma molto legato all’Italia, Jules Van Biesbroeck, per l’appunto. Il pittore e scultore, figlio di un artista di Gand, nacque infatti nel Bel Paese, e soltanto all’età di 5 anni rientrò in Belgio dove studiò all’Accademia di Belle Arti e cominciò ad esporre in giro per l’Europa. Il suo successo siciliano lo deve, in seguito, al collezionista, giornalista, letterato e fotografo Edoardo Alfano, un socialite molto in vista nella vita pubblica palermitana tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, che lo ospitò nella sua casa di via Isnello intorno agli anni ’10 e nel ’18.
Lo stile di Jules è caratterizzato da suggestioni tardoromantiche e da forti accenti simbolisti: tra le opere che si potranno ammirare durante la retrospettiva nel capoluogo siciliano, che resterà aperta fino al 10 gennaio 2016, spiccano nove sanguigne su carta dal titolo Delenda Messana, accompagnate dai versi di Achille Leto, realizzate in ricordo del terremoto di Messina del 1908, un intenso Ritratto di Ennio Alfano in marmo, e il grande gesso di gusto simbolista La Madre Terra, modellato insieme al padre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero