Joan Mirò, grande mostra a Napoli con ottanta opere del maestro

La locandina della mostra di Joan Mirò
Ottanta opere di Joan Mirò provenienti dalla collezione di proprietà dello Stato portoghese in deposito alla Fondazione Serralves di Porto, a partire dal prossimo 25...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ottanta opere di Joan Mirò provenienti dalla collezione di proprietà dello Stato portoghese in deposito alla Fondazione Serralves di Porto, a partire dal prossimo 25 settembre, rappresenteranno il cuore della mostra al PAN Palazzo delle Arti Napoli: “Joan Mirò. Il linguaggio dei segni”, tra le esposizioni più importanti della stagione autunnale napoletana. Le opere, inserite nel percorso espositivo curato da Robert Lubar Messeri, professore di storia dell’arte all’Institute of Fine Arts della New York University, sotto la preziosa guida di Francesca Villanti, direttore scientifico di C.O.R, ripercorreranno più di sei decenni di attività creativa, dal 1924 al 1981, in cui Mir sviluppa un linguaggio formale che trasforma l’arte del XX secolo.


Un’opera del 1924, Ballerina, che aprirà il percorso dell’esposizione, permetterà di iniziare a conoscere lo straordinario talento dell’artista catalano. L’opera mostra l’inizio dell’iter che Mirò ha intrapreso per arrivare al maturo linguaggio dei segni: una linea sostituisce il corpo della ballerina, un semicerchio in alto la testa ed è così che Mir avvia il processo di riduzione e semplificazione della figura. Il percorso espositivo condurrà fino alle opere degli anni ‘80. In questi ultimi lavori figura e sfondo, segno, superficie e supporto sono equilibrati a tal punto che sembrano dei semplici frammenti di oggetti. La figura si fonde con il suo supporto. Ne è esempio l’opera Senza titolo del 1981 che rappresenta al meglio questa trasformazione. Il progetto è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con il supporto del Ministero della Cultura portoghese, il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia e organizzata dalla Fondazione Serralves di Porto con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero