«Conoscevo il festival, e vorrei che una cosa del genere ce l'avessimo anche noi in America. Trovo che sia un'istituzione straordinaria, il fatto che ci sia una gara...
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Circa l'esibizione di domani, «ci sarà una versione di due minuti del 'Rigolettò ma una versione alla James Taylor, con la chitarra», assicura l'artista, che tra gli italiani ha lavorato anche con Zucchero e con Elio e le Storie Tese dei quali ricorda «con piacere Sergio Conforti e Rocco Tanica». L'autore di brani immortali, come 'Fire and rain' e 'Sweet baby James', ha poi ricordato uno dei primi provini che fece a Londra con Paul McCartney. «Ero un fan sfegatato dei Beatles e per me era un sogno che si era avverato, ero agitatissimo e non riuscivo a crederci. Fu proprio McCartney a farmi il verso col pollice alto, un'emozione pazzesca». «Il tempo mi ha insegnato che nulla dura per sempre -ha poi sottolineato incalzato dalle domande dei giornalisti- . Quando ero giovane pensavo che tutto sarebbe stato eterno, dopo 50 anni questa opinione l'ho cambiata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero