Per #Iorestoinsala, l'arte di Marina Abramovic e Ulay. Al via "Manifesto" con Cate Blanchett

Cate Blanchett
Cate Blanchett, Marina Abramovic, Ulay e Belarus free theatre: l’arte del vivere in quattro storie in cui si intrecciano amore, politica, futuro, passato, per ricordare che...

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Cate Blanchett, Marina Abramovic, Ulay e Belarus free theatre: l’arte del vivere in quattro storie in cui si intrecciano amore, politica, futuro, passato, per ricordare che un gesto artistico è sempre l’inizio di una rivoluzione. questa è la triplette Iwonderfull dell’11 marzo 2021 su #iorestoinsala


Cate Blanchett si fa in 13 per interpretare altrettanti manifesti culturali. il grande artista performativo Ulay trasforma la sua malattia in un’opera assoluta. Marina Abramovic perde se stessa in brasile. una compagnia teatrale finisce fuorilegge. insomma, l’arte. nelle sue forme più pure e sovversive. 

La prima visione della settimana è Manifesto, con una straordinaria Cate Blanchett che porta in scena 13 diversi personaggi per altrettante correnti artistiche, politiche e sociali. Ulay performing life è il testamento di uno dei più grandi innovatori dell’arte contemporanea ed è il primo dei due film della settimana di iwonderfull. il doppio spettacolo si completa con the space in between: Marina Abramovic and brazil. infine dangerous acts – starring the unstable elements of belarus, è una i wonder story che spiega in modo originale perché l’arte non può essere fermata.


Se qualcosa ci ha salvato in questo ultimo anno sono state proprio l’arte e l’arte del vivere. la musica dai balconi e dai tetti, il cinema e le serie televisive attraverso le piattaforme di streaming, ma anche la speranza, sempre viva, di poter tornare quanto prima al cinema o in un teatro o a un concerto. Quel che resta intatto è il messaggio che qualunque gesto artistico porta con sé. ecco la riflessione che ci propone questa settimana iwonderfull, la piattaforma streaming video on demand di i wonder pictures realizzata in partnership con mymovies.it. l’arte è vita. Ogni vita è un’opera d’arte. si può dedicare la propria esistenza alla creazione, alla divulgazione, alla rappresentazione dell’arte. perché l’arte è una necessità intrinseca nell’essere umano. 
ce lo raccontano le straordinarie variazioni interpretate da cate blanchett in manifesto, versione cinematografica di un’installazione di video arte firmata, come il film, da Julian Rosefeldt. interpretando tredici personaggi diversi, l’attrice due volte premio oscar enuncia altrettanti manifesti artistici e politici che hanno cambiato, in un modo o nell’altro, la storia. il manifesto del partito comunista raccontato da un homeless, i motti dadaisti recitati da una vedova a un funerale, il dogma 95 descritto da una maestra ai suoi alunni, questi e altri episodi, tutti perfettamente di 10’ e 30” vanno a comporre un unico manifesto, un film affascinante che mette in scena correnti e ideologie che hanno contribuito a renderci ciò che oggi siamo, come singoli e comunità.
e poi c’è chi l’arte la vive letteralmente sulla propria pelle.

Come Ulay, uno dei più grandi artisti performativi di sempre, creatore di opere estreme e straordinarie, da solo e in coppia, per dodici anni, con marina abramovic. il suo capolavoro lo ha portato dentro di sé, un male che Ulay ha combattuto e vinto rendendolo protagonista di un’opera d’arte, il film Ulay performing life di Damjan Kozole. un’opera imperdibile, che racconta un anno della sua vita e la racchiude tutta, arriva su iwonderfull a un anno dalla morte di ulay, avvenuta il 2 marzo 2020.


Anche Marina Abramovic ha fatto della sua vita arte, cercandola ovunque. The space in between: Marina Abramovic and brazil di Marco del Fiol è un viaggio attraverso le religioni e i riti dei luoghi più reconditi del grande paese sudamericano. un percorso di identificazione in cui religione e arte si intrecciano, provocando un corto circuito persino in una pioniera dell’arte performativa. un’opera illuminante e struggente.
 

 

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Il Messaggero