Insinna torna sul caso "Affari tuoi": «Se fai pochi ascolti non ti saluta più neanche lo sgabello»

Flavio Insinna, Samanta Togni, Anna Valle e Samuel Peron (Foto Stefano Colarieti / LaPresse)
«Ora sono a Rai3, quando faccio lo 0,2% di share è festa, con l'1% ci buttiamo direttamente dentro alla Fontana di Trevi. Guardate che non lo facciamo apposta a...

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«Ora sono a Rai3, quando faccio lo 0,2% di share è festa, con l'1% ci buttiamo direttamente dentro alla Fontana di Trevi. Guardate che non lo facciamo apposta a non fare il 35% di share, diamoci una regolata .. sennò andiamo in Cina. Qui ogni giorno escono canali nuovi, ci sono tre televisori in ogni stanza e noi siamo sempre gli stessi». Flavio Insinna è un fiume in piena nella conferenza stampa della serata Unicef  Prodigi - la musica è vita", di cui sarà il conduttore insieme ad Anna Valle su Rai1 sabato 18 novembre alle 21.25. Tocca il delicato tema dell'auditel.


E poi su Affari Tuoi (al centro nei mesi scorsi della polemica per i fuori onda) lo show game dell'access di Rai1 mandato «in pensione» da Viale Mazzini: «Mi voglio togliere un sassolino dalla scarpa. Qualche urlo nello studio c'è stato, ma quello che volevo dire, in malo modo, ma con concetti che rivendico, era: se scendiamo ci chiudono. Infatti, siamo scesi e ci hanno chiuso il programma. Avete pensato cosa significa provare in studio il giorno dopo che hai fatto poco? non ti saluta nemmeno lo sgabello» E poi, ha sottolineato :«se Unicef, Emergency, Comunità di sant'Egidio, Airc, mi chiamano per presentare le loro iniziative, vuol dire che quello che fai a bassa voce conta di più di qualche alzata di tono». «E voi - dice rivolto alla stampa - fate un brutto servizio al Paese se il giorno dopo scrivete
Prodigi ha fatto tot e gli altri vi hanno stracciato? Non è un programma fatto contro un altro programma. Questa volta la cosa è diversa. "Prodigi" è Rai1 e Unicef che stanno insieme cercando di fare cose belle». E a chi potrebbe dirgli che per lui è facile fare beneficenza perché è ricco, replica in anticipo: «Il vostro euro vale molto di più di quello che ci metto io!. Il contrario di buonismo? Io lo chiamo chi rosica e non ha voglia di fare del bene!». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero