Il Volo: felici, ma non chiamateci “tenorini”

Il Volo: felici, ma non chiamateci “tenorini”
Nek li ha criticati, a molti la loro vittoria a Sanremo non è andata a genio mentre altri ancora hanno cercato di prendersi il merito di averli scoperti. Piero Barone, Ignazio...

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Nek li ha criticati, a molti la loro vittoria a Sanremo non è andata a genio mentre altri ancora hanno cercato di prendersi il merito di averli scoperti. Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, in arte Il Volo, tirano dritto, forti di milioni di visualizzazioni su YouTube ma soprattutto dei tanti fan dagli Usa al Venezuela. Ieri a Messaggero Tv hanno risposto alle loro domande. Perché i "Volovers" (così si chiamano) «vengono prima di tutto». Ma non hanno perso occasione per togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa.










Questi tre ragazzi che insieme non arrivano a 60 anni sono già abituati a cantare davanti a migliaia di persone, in concerti da centinaia di migliaia di euro a volta. Il carattere, per forza di cose, non gli manca. Così, quando qualcuno gli ricorda la frase di sfida di Nek («Vediamo dove arriverete») la replica è scherzosa ma secca: «Ha rosicato ma lo capiamo: suona da tanti anni ed è arrivato secondo dopo di noi che siamo molto più giovani».



Ad ogni modo l'Ariston è già il passato: «Guardiamo avanti e ci preoccupiamo solo del nostro pubblico», dice Il Volo, orgoglioso di aver «finalmente» conquistato l'Italia dopo il successo negli States e in altre varie parti del mondo.



«In America - racconta Gianluca, unico non siciliano del trio - i nostri fan sono per la maggior parte adulti. Qua invece c'è un po' di tutto». E si vede anche dalle decine di domande arrivate da ragazzine già infatuate per questi tre giovanissimi dalla voce potente (li hanno ribattezzati ”tenorini”, ma il soprannome non li soddisfa: «Siamo due tenori e un baritono», precisano). «Vi siete mai innamorati?», chiede una Volover. «È mai accaduto con una fan?», si spinge a domandare un'altra. E la risposta a entrambe le domande è «no». Al massimo «qualche cotta». «Siamo in giro per il mondo nove mesi all'anno, è difficile avere delle storie vere...». L'unico che ammette qualcosa è Boschetto: «Ma ero troppo piccolo», sorride.



Il “Grande amore”, insomma, fuori dal palco sanremese non è ancora arrivato». C'è tempo solo per la musica. E ognuno ha i suoi gusti. «Se poteste incontrare un personaggio del passato chi scegliereste?», è la domanda di Miriana, da Torino. Barone, il più giovane: «Elvis e Pavarotti». Gianluca, 20 anni sul palco dell'Ariston l'11 febbraio scorso: «Frank Sinatra». Ignazio, il più ironico e scanzonato: «Il mio è ancora vivo quindi spero di incontrarlo: Stevie Wonder».



Con la vittoria a Sanremo Il Volo si è guadagnato la possibilità di partecipare agli Eurovision. Poi partirà il tour in Italia. Il 24 giugno suoneranno all'Auditorium Parco della musica di Roma. E poi Trieste, Taormina, Viareggio... «Non vedevamo l'ora di tornare qua e adesso non vediamo l'ora di fare un concerto e sentire le nostre fan cantare ”Grande Amore”». Il futuro? «Continueremo a suonare in tutto il mondo, ma speriamo che l'Italia diventi sempre più importante nel nostro lavoro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero