È il Premio Oscar e Leone d’oro alla carriera Tan Dun, impegnato nella doppia veste di compositore e direttore, il protagonista del secondo appuntamento di Rai...
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Fra i pochi compositori del panorama attuale a diventare fenomeno di massa con 15 milioni di visualizzazioni su YouTube per la sua Internet Symphony, Tan Dun è noto al grande pubblico anche per aver vinto un Oscar nel 2001 e un Grammy nel 2002 con la colonna sonora del film “La tigre e il dragone” di Ang Lee e per aver scritto le musiche delle cerimonie ufficiali delle Olimpiadi di Pechino nel 2008.
Autore di opere, pagine sinfoniche e brani cameristici che attraversano le frontiere tra musica classica, pop, multimedia e che creano una sintesi originale fra tradizione cinese e avanguardia occidentale, ha realizzato il suo ideale di “musica organica” inserendo in orchestra elementi naturali come acqua, pietre, carta, e impiegandoli come strumenti.
Per il suo ritorno con l’Orchestra Rai dopo il concerto alla Biennale Musica nel 2017, Tan Dun dirige due lavori di sua composizione ispirati alle forze della natura e alla memoria della Cina arcaica.
A interpretarlo è chiamato il giovane percussionista Simone Rubino, già solista nel concerto con Tan Dun e l’Orchestra Rai nel 2017 e protagonista il prossimo primo marzo del Concerto di Carnevale con lo Janoska Ensemble. Vincitore del concorso ARD di Monaco di Baviera nel 2014, del Premio Abbiati nel 2018 e di altri riconoscimenti importanti, Rubino è artista prodigioso per capacità tecnica e versatilità musicale e già ospite regolare di orchestre prestigiose come i Wiener Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker e la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino.
Segue “The Map” (2002), concerto per orchestra, violoncello e video nato dall’incontro, durante un viaggio di Tan Dun nella provincia cinese dell’Hunan per raccogliere materiale sulla musica della sua infanzia, con uno sciamano esperto di antichi rituali e abile suonatore di pietre. La partitura vede impegnato per la prima volta con l’Orchestra Rai il violoncellista Jan Vogler, considerato fra i più solidi interpreti dello strumento a livello mondiale, vincitore di tre Echo Klassik e direttore dei Festival di Musica di Dresda e di Moritzburg. Opera fatta di suoni e immagini in cui il compositore rielabora i canti delle etnie cinesi Tuja, Miao e Dong, The Map fonde la musica dal vivo con alcune proiezioni, proposte su tre diversi schermi sospesi sull'orchestra, che documentano il folclore di una Cina rurale in via di estinzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero