"Il male non esiste", Orso d'Oro a Berlino 2020 esce domani nelle sale

"Il male non esiste", Orso d'Oro a Berlino 2020 esce domani nelle sale
Scritto e diretto dall'iraniano Mohammad Rasoulof, ''Il male non esiste" ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2020 e, complice un ritardo causato...

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Scritto e diretto dall'iraniano Mohammad Rasoulof, ''Il male non esiste" ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2020 e, complice un ritardo causato dalla pandemia di Coronavirus, domani uscirà nelle sale cinematografiche italiane. La distribuzione nostrana è da circuito indipendente, dunque riguarderà poche sale, ma, come ha detto Jeremy Irons (presidente della Giuria della kermesse tedesca), si tratta di "un film che tutti dovremmo vedere". “Il male non esiste” si interroga sui limiti e le possibilità cui è sottoposta la libertà individuale sotto un regime dispotico e sui dilemmi che ne derivano. Rasoulof lo fa attraverso quattro toccanti variazioni sul tema cruciale della forza morale e della capacità di opporsi alle minacce, apparentemente inevitabili, di un sistema politico coercitivo.

Quattro storie, drammaticamente e inesorabilmente connesse, che pongono i propri protagonisti di fronte a una scelta impensabile, per quanto semplice. Una scelta che, in ogni caso, corroderà̀ profondamente le loro vite e, per conseguenza, quella delle persone a loro vicine.

Promosso da Satine Film con il patrocinio di Amnesty International, “Il male non esiste” è un film che solleva questioni morali universali che scuotono le coscienze e impongono una riflessione profonda. Quelle di Heshmat, Pouya, Javad e Bharam sono storie diverse e apparentemente lontane ma inesorabilmente legate l’una all' altra da un tormentoso dramma etico. Pur se ambientate nella società̀ iraniana e originate dai suoi spietati meccanismi repressivi, le vicende toccano profondamente la coscienza e la storia di ognuno di noi.

Come per l’Antigone di Sofocle il dilemma morale quando si presenta in modo inaspettato e deflagrante, pone tutti di fronte alla stessa domanda: al posto loro, tu cosa avresti fatto?

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Il Messaggero