Il Maestro Chailly dirige al Duomo di Milano un concerto in memoria di Paolo VI

Il maestro Riccardo Chailly
Martedì 24 settembre alle ore 20,45 il Maestro Riccardo Chailly dirige Coro e Orchestra della Scala in un concerto straordinario nel Duomo di Milano in omaggio a Paolo VI....

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Martedì 24 settembre alle ore 20,45 il Maestro Riccardo Chailly dirige Coro e Orchestra della Scala in un concerto straordinario nel Duomo di Milano in omaggio a Paolo VI. Il programma prevede la Sinfonia n° 4 di Ludwig van Beethoven e la Missa Papae Pauli composta nel 1964 da Luciano Chailly. Il concerto, che prosegue e consolida il rapporto di collaborazione tra la Veneranda Fabbrica del Duomo e il Teatro alla Scala, è realizzato con il sostegno di Cattolica Assicurazioni, UBI Banca, Cairo Communication e RCS.


Riccardo Chailly dirigerà la Sinfonia n° 4, un’anticipazione del programma del primo concerto della Stagione Sinfonica del Teatro (26, 28 e 29 settembre) con cui si apre il ciclo integrale delle sinfonie di Beethoven nel 250° anniversario della nascita del compositore.

Nella seconda parte del concerto in Duomo, con la partecipazione del Coro diretto da Bruno Casoni, il Maestro dirigerà la Missa Papae Pauli, composta nel 1964 dal padre Luciano Chailly (1920-2002), che è stato tra l’altro Direttore Artistico del Teatro alla Scala dal 1968 al 1971.

La Missa venne composta nel 1964 in onore di Papa Montini, salito al soglio pontificio nel ’63. Questa composizione, a differenza delle altre di quel periodo, non sfrutta il linguaggio seriale della dodecafonia ma una scrittura più libera nel suo fluttuare tra atonalità e politonalità.

Tratto distintivo è la sua profonda concentrazione spirituale che sprigiona un’espressività sentita, ma al contempo non esibita e nemmeno compiaciuta. La prima esecuzione assoluta si svolse nel 1964 al Foro italico con l’Orchestra della Rai di Roma diretta da Ferruccio Scaglia. Insieme alla prima partitura Luciano Chailly donò a Montini anche il nastro di registrazione Rai.


Riccardo Chailly, che nel 1967 seguì il padre compositore a Castelgandolfo per consegnare al Papa il nastro della registrazione della Messa, ricorda quanto forte fosse il legame che Luciano Chailly aveva con la Missa, tanto da volere che sul marmo della tomba di famiglia fossero scolpite le ultime parole della composizione: “Dona nobis pacem”.
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Il Messaggero