Cosa avranno mai in comune Ferdinand Hodler, Claude Monet ed Edvard Munch? Il primo è uno svizzero nato nel 1853 e morto nel 1918, il secondo è un francese nato nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La retrospettiva parigina, intitolata Hodler Monet Munch. Peindre l’impossible, curata da Philippe Dagen ed aperta fino al 22 gennaio 2017, accosta le opere di questi tre grandi artisti viaggiatori, osservatori e sperimentatori: Monet, partendo dalla sua quieta e soleggiata Giverny, è giunto fino all’incontaminata Norvegia, Hodler, maestro degli autoritratti, ha scalato le vette dei ghiacciai alpini, Munch, il padre del famoso Urlo, ha fatto su e giù dal nord al sud dell’Europa cercando di fissare al meglio, nella mente, il cangiante spettacolo della natura. Lo scopo di tutti e tre era quello di dipingere l’impossibile.
Per Monet l’ardua impresa era la rappresentazione dell’acqua con l’erba che ondeggia su un fondale: uno spettacolo straordinario dal vivo, ma che renderebbe pazzo chiunque si cimenti nella sua rappresentazione pittorica. Per il musée Marmottan, l’impresa è stata quella accostare per la prima volta ai propri tesori una serie di opere provenienti dal Munchmuseet di Oslo e da diverse collezioni private con l’intento di sollecitare un fruttuoso confronto tra tre grandi miti della storia dell’arte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero