Giuseppe Dosi, il poliziotto-artista che inventò l'Interpol

Giuseppe Dosi, il poliziotto-artista che inventò l'Interpol
Un'intuizione, quella del poliziotto Giuseppe Dosi, che ha precorso i tempi e che non ha mai perso di valore nell'attualità, come purtroppo testimoniano anche le vicende...

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Un'intuizione, quella del poliziotto Giuseppe Dosi, che ha precorso i tempi e che non ha mai perso di valore nell'attualità, come purtroppo testimoniano anche le vicende di questi giorni. E´ stato presentato presso la Scuola Superiore di Polizia il libro Giuseppe Dosi. Il Poliziotto artista che inventò l´Interpol italiana a cura del Primo Dirigente della Polizia di Stato Raffaele Camposano dedicato alla biografia di Giuseppe Dosi.




IL VIDEO



Giuseppe Dosi nacque a Roma il 18 dicembre 1891.

Tentò giovanissimo la strada dell´Arte, avvicinandosi al mondo del teatro, prima come attore e poi come sceneggiatore. Nel 1912 fu assunto come Alunno delegato di P.S., ottenendo ben presto importanti incarichi anche in ambito internazionale. Per le sue doti di detective e per la sua proverbiale abilità nei travestimenti (ideò il cd. fregolismo detectivistico), fu incaricato di seguire molte indagini tra cui quelle riguardanti gli efferati delitti di alcune bambine, avvenuti a Roma tra il 1924 ed il 1927, dei quali fu accusato ingiustamente Gino Girolimoni.



Convinto assertore dell´innocenza di quest´ultimo, Dosi si ostinò a cercare altrove il vero colpevole, indisponendo i suoi superiori e provocando l´ostilità dei vertici del regime. Trasferito fuori Roma, fu per un periodo sospeso. Considerato un soggetto pericoloso, fu dispensato dal servizio, arrestato e rinchiuso nel Carcere di Regina Coeli per poi essere recluso, fino al 1941, nel Manicomio Criminale di S. Maria della Pietà di Roma. Dopo la liberazione di Roma del 4 giugno del 1944, su sua iniziativa, recuperò dalle fiamme ciò che restava dell´archivio della prigione delle SS di via Tasso, mettendolo a disposizione del Comando Alleato.



Assunto come Special investigator nel Counter Intelligence Corp (Cic), sarà il testimone d´accusa in molti dei processi per crimini di guerra commessi dai nazifascisti durante l´occupazione della Capitale. Nel 1946 fu decorato della Medal of Freedom. Reintegrato nell´Amministrazione della P.S., fu nominato direttore dell´Ufficio Centrale di Polizia Criminale Internazionale che nel novembre del 1946 aderì alla Commission International de Police Criminelle/International Criminal Police Commission (C.I.P.C./I.C.P.C). A Dosi si deve l´ideazione della sigla telegrafica Interpol. Come Direttore della Interpol italiana si occupò di numerose problematiche di polizia internazionale.



Di alcune di esse si fece portavoce anche come rappresentante dell´Italia all´ONU. Nell´ottobre 1954 gli fu affidata l´organizzazione a Roma della XXIII Assemblea Generale dell´Interpol cui parteciparono 55 delegazioni di Polizia estere. Nel febbraio del 1956 fu posto in congedo da Questore per raggiunti limiti di età. Infaticabile Anche dopo il collocamento a riposo, si occupò di investigazioni, fondando la Dosi Inchieste speciali. E´ deceduto nel 1981. Il libro sarà scaricabile dalle prossime settimane dal sito www.poliziadistato.it
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Il Messaggero