Giordano Bruno in musica: il 20 novembre la prima dell'opera al Festival Nuova Consonanza al Teatro di Villa Torlonia a Roma

Il compositore Enrico Marocchini
Giordano Bruno in musica. Per la prima volta la figura del grande filosofo diventa il soggetto di un’opera, su musica di Enrico Marocchini e libretto di Mario Moretti. Il...

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Giordano Bruno in musica. Per la prima volta la figura del grande filosofo diventa il soggetto di un’opera, su musica di Enrico Marocchini e libretto di Mario Moretti. Il lavoro in scena in prima assoluta mercoledì 20 novembre alle 21 al Teatro di Villa Torlonia per il Festival Nuova Consonanza.


Si tratta di una trasposizione del testo teatrale di Mario Moretti Processo di Giordano Bruno, che lo stesso autore aveva presentato con grande successo in varie edizioni in Italia, dagli anni ’70, fino alle grandi produzioni del 2000, in occasione delle celebrazioni del quarto centenario, con le rappresentazioni a Roma, all’aperto, in Campo de’ Fiori, e a Milano, al Teatro di via Senato. Dal testo teatrale, inoltre, era stata tratta una versione cinematografica – il film di Giuliano Montaldo del 1975, con Gian Maria Volonté, al quale aveva collaborato alla sceneggiatura – e ancora numerose traduzioni, pubblicazioni e rappresentazioni in Germania, nell’allora Unione Sovietica, in Ungheria, a New York, Città del Messico, Parigi e in ultimo nel 2012 a San Paolo del Brasile. Il testo è stato poi ripubblicato nel 2013, nelle edizioni della Normale di Pisa, con la premessa di Michele Ciliberto.


Marta Vulpi

«È dall’attualità e complessità dell’opera dedicata al grande filosofo, ancora oggi uno dei simboli più significativi del riscatto della cultura laica, che nasce l’interesse per la trasposizione musicale – racconta Enrico Marocchini -. Il dramma si concentra sugli ultimi otto anni della vita di Giordano Bruno, dallo scontro con Mocenigo e la denuncia al Sant’Uffizio di Venezia, alle sequenze drammatiche del processo dell’Inquisizione romana, con il suo epilogo. Il linguaggio musicale scandisce il testo in un’interazione che cerca una sinergia fra la ricerca poetica e il pensiero bruniano che aveva nel concetto filosofico dei mondi infiniti il principio di una verità irrinunciabile e che trova nello scontro etico e dottrinale con Bellarmino il momento di maggiore intensità espressiva».


Ne saranno interpreti il baritono Luca Bruno nel ruolo del protagonista, insieme a Marta Vulpi (soprano), Luigi Petroni (tenore) e Carlo Di Cristoforo (basso), con gli artisti del Coro Petrassi e l’Ensemble strumentale Pentarte diretti da Stefano Cucci. La serata sarà preceduta da un incontro con gli artisti alle ore 20.30. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero