È l’anno di Currentzis: il direttore greco che sarà protagonista dei prossimi Festival di Salisburgo e Lucerna e ha recentemente incluso Mahler nel repertorio...
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Theodor Currentzis e l’orchestra musicAeterna, da lui fondata nel 2004 e oggi divenuta orchestra dell’Opera di Perm, saranno infatti alla Scala venerdì 30 novembre con un programma interamente dedicato a Gustav Mahler.
Dopo il concerto dell’anno scorso per la stagione della Filarmonica, è la seconda volta che il direttore nato ad Atene ma cresciuto musicalmente a San Pietroburgo sotto la guida di Il’ya Musin e la sua orchestra russa visitano il Piermarini. Istrionico, geniale e a tratti controverso, Currentzis sarà tra i protagonisti assoluti della scena musicale dei prossimi mesi: al Festival di Salisburgo, dopo “La clemenza di Tito”, presentata l’anno scorso, proseguirà con “Idomeneo” il suo impegno mozartiano con Peter Sellars, mentre a Lucerna presenterà l’intera trilogia Mozart-Da Ponte in forma di concerto con Cecilia Bartoli tra i protagonisti.
Currentzis si è imposto all’attenzione internazionale con interpretazioni di Purcell e Mozart che affondavano le loro radici nelle prassi esecutive storicamente informate trasformandole creativamente, mentre le letture di Šostakoviċ e Prokof’ev si distinguevano per anticonformismo e energia.
I dischi dedicati a Rameau, Stravinskij e Čajkovskij hanno suscitato entusiasmo e discussioni confermando un talento musicale indiscutibile e una radicalità senza compromessi. Del 2018 è l’approdo discografico a Mahler con un’edizione della Sinfonia numero 6 in cui secondo il Guardian (Erica Jeal) “la ruvida urgenza di Roger Norrington si contrappone allo sfarzo rosso sangue di Leonard Bernstein”, opera di un direttore che “sembra in grado di sostenere il peso della tradizione esecutiva accumulata e poi, d’un tratto, di scrollarsela di dosso”.
Del massimo interesse quindi l’incontro dal vivo con due capisaldi della produzione mahleriana come i Lieder aus Des Knaben Wunderhorn, solisti il mezzosoprano Paula Murrihy e il baritono Florian Boesch, e la Sinfonia numero 4 con il soprano Jeanine De Bique. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero