La Gazza Ladra torna alla Scala dopo 170 anni in una versione da Oscar

La Gazza Ladra torna alla Scala dopo 170 anni in una versione da Oscar
La Gazza Ladra di Gioachino Rossini ritorna al Teatro alla Scala dopo una grande assenza di 170 anni. La bacchetta è di Riccardo Chailly. E la versione è da Oscar...

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La Gazza Ladra di Gioachino Rossini ritorna al Teatro alla Scala dopo una grande assenza di 170 anni. La bacchetta è di Riccardo Chailly. E la versione è da Oscar con la regia di Gabriele Salvatores al suo debutto nel teatro scaligero. «Mi sento come Alice nel Paese delle Meraviglie», dice dal Ridotto dei Palchi della Scala il regista di Mediterraneo. «Sono emozionato e contento di essere qui. Le mie esperienze con la lirica risalgono a tre messe in scena alla fine degli anni ’80. Tornare sul palcoscenico di un teatro significa farlo anche emotivamente. E me lo sono goduto, dimenticando il cinema e riscoprendo il piacere di tutto quello che ci sta dietro».

 
La prima andrà in scena il 12 aprile e sarà dedicata ad Alberto Zedda, direttore d’orchestra che aveva curato l’edizione critica in collaborazione con Casa Ricordi nel 1973. «So che quest’opera è difficile», continua Salvatores. «Un passaggio importante per il teatro tutto, compreso quello in prosa. Vorrei emergesse l’attualità del pensiero rossiniano. La gazza è il destino, protagonista di un’opera che deve volteggiare sopra i cantanti, artefice dello spettacolo con svolte drammaturgiche che sono la chiave di lettura dell’intera opera. Come un deus ex machina che c'è ma non si vede». Non a caso, ci sarà l’acrobata del Cirque du Soleil Francesca Alberti che occuperà la scena in modo “invisibile”. «Un po’ mi ha ricordato il film de “Il ragazzo invisibile 2”, con cui il lavoro si è sovrapposto alle riprese. Così ho utilizzato alcune tecniche del film per far volare gli attori».

Un’opera, quella della Gazza Ladra che torna dal 1841. «Oblio ingiustificato», dice Riccardo Chailly che la dirigerà. «Nonostante fosse stata riproposta per sette stagioni consecutive con più di 120 rappresentazioni super applaudite, è davvero strano che quest’opera abbia dovuto attendere il bicentenario per essere riproposta. Mi ha rapito la grandezza della totalità. Senza autoprestiti e senza riciclo».

I costumi sono Gian Maurizio Fercioni. Mentre tra gli interpreti, Rosa Feola nel ruolo di Ninetta, al suo debutto scaligero («durante le audizioni abbiamo sentito una voce meravigliosa che toccava il cuore già dalle prime note», così la presenta il sovrintendente Alexander Pereira). Nel cast, Serena Malfi (Pippo), Teresa Iervolino (Lucia), Michele Pertusi (Gottardo) Paolo Bordogna (Fabrizio Vingradito), Edgardo Rocha (Giannetto), Alex Esposito (Fernando Villabella), Giovanni Romeo (Ernesto).


L’opera sarà trasmessa in diretta stereofonica da Rai Radio 3 il 12 aprile e in diretta tv da Rai 5 il 18 aprile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero