Mostrava le sue mani, tratteneva le lacrime. Mostrava le mani che avevano accolto i corpicini di bimbi ormai senza vita. «U dutturi» dell'isola,...
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Aveva avuto un'ischemia, ma quando il mare ha chiamato lui c'era. Hanno chiamato tra le onde le grida di piccolini, donne, giovanissimi. E' stato uno dei soccorritori della strage del 3 ottobre del 2013: fiamme su un peschereccio dell'Isola dei Conigli, tragedia in mare di migranti, 366 vittime accertate, tanti i bambini. "Erano piccolissimi, ho dovuto prenderli in braccio, non c'era più niente da fare per loro, due maschietti e poi ci sono tante donne, uomini, tutti giovanissimi". Tanti i bimbi: "Nessuno li ha reclamati, il che fa pensare che anche i genitori siano morti". Quella notte, in quei giorni, non ha smesso di correre.
Vi riproproniamo al videointervista realizzata il giorno dopo la tragedia.
Il Messaggero