"Fuocoammare", il protagonista Pietro Bartolo il giorno dopo la tragedia a Lampedusa dell'ottobre 2013

Mostrava le sue mani, tratteneva le lacrime. Mostrava le mani che avevano accolto i corpicini di bimbi ormai senza vita. «U dutturi» dell'isola,...

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Mostrava le sue mani, tratteneva le lacrime. Mostrava le mani che avevano accolto i corpicini di bimbi ormai senza vita. «U dutturi» dell'isola, dell'unico ambulatorio, Pietro Bartolo, oggi protagonista del film di Gianfranco Rosi "Fuocoammare", il film-documentario che ha vinto l'Orso d'oro alla Berlinale 2016.


Aveva avuto un'ischemia, ma quando il mare ha chiamato lui c'era. Hanno chiamato tra le onde le grida di piccolini, donne, giovanissimi. E' stato uno dei soccorritori della strage del 3 ottobre del 2013: fiamme su un peschereccio dell'Isola dei Conigli, tragedia in mare di migranti, 366 vittime accertate, tanti i bambini. "Erano piccolissimi, ho dovuto prenderli in braccio, non c'era più niente da fare per loro, due maschietti e poi ci sono tante donne, uomini, tutti giovanissimi". Tanti i bimbi: "Nessuno li ha reclamati, il che fa pensare che anche i genitori siano morti". Quella notte, in quei giorni, non ha smesso di correre.

Vi riproproniamo al videointervista realizzata il giorno dopo la tragedia. 


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Il Messaggero