Cento lunghi anni. Trascorsi fra due guerre mondiali e una fredda, l’alba e il tramonto dell’Unione Sovietica, la Grande depressione, il proibizionismo, la...
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Lanciata dalla passione per i gorgheggi di Bing Crosby e, a sentire i pettegolezzi e i fascicoli d’inchiesta dell’FBI, anche dai rapporti particolari con la Mafia - la diceria suggestionò pure il cinema, visto che il personaggio del cantante Johnny Fontane, protetto di don Vito Corleone, nel film Il padrino pare si ispirasse proprio a lui -, la sua carriera decollò nel 1939 con l’incisione del singolo All or Nothing At All per non fermarsi più. Numerosi i pezzi di successo intonati dalla sua inconfondibile e portentosa voce, tra questi classici senza tempo quali My Way, Strangers in the Night, Come Fly With Me, Somethin’ Stupid e That’s Life.
Altrettanta nutrita poi la schiera di pellicole memorabili: tra le varie, non si possono non citare Da qui all’eternità, 1953, con cui si aggiudicò la statuetta per il migliore attore non protagonista, Alta società, in cui lavoro con l’idolo Crosby, Grace Kelly e Louis Armstrong, e Colpo grosso, uno dei tanti film interpretati con l’inseparabile amico Dean Martin, membro insieme allo stesso crooner italoamericano, a Sammy Davis Jr., a Peter Lawford e a Joey Bishop del cosiddetto Rat Pack e suo compagno di bisbocce in mille serate passate tra risate, alcool, sigarette e donne.
Le donne, ecco un altro capitolo fondamentale della vita di Sinatra, alias The Voice, alias Ol’ Blue Eyes e alias Swoonatra (dall’effetto che provocava nel gentil sesso - swoon in inglese significa svenire -): ne amò e ne sedusse moltissime, tanto da meritarsi la fama di irresistibile playboy. Quattro le mogli: Nancy Barbato, da cui ebbe i figli Nancy, Frank Jr. e Tina, la diva del cinema Ava Gardner, sposata nel 1951, appena nove giorni dopo aver ottenuto il divorzio dalla Barbato, per poi dirle addio nel ’57, l’attrice Mia Farrow, dal ’66 al ’68, e, ultima, la sceneggiatrice Barbara Blakely, ex consorte di Zeppo Marx, con cui stette fino alla fine dei suoi giorni.
Che arrivò con il fisico ormai minato da una serie di problemi di salute - tra il ’96 e il ’98 ebbe tre infarti, causati anche dallo stress accumulato in sessant’anni di carriera e da uno stile di vita sregolato, e un ictus - ma con l’innato fascino intatto. E non è un modo di dire; se non ci credete, leggete queste parole di Kate Moss, riferite a un incontro con Sinatra avvenuto al party tenutosi a margine dello show televisivo per i suoi 80 anni: “Stavo seduta a fumare una sigaretta e sono rimasta sorpresa nel notare che lui mi stava fissando. A quel punto, improvvisamente, mi sono ritrovata circondata dalle sue guardie del corpo che impedivano al mio fidanzato (Johnny Depp n.d.r.) di raggiungermi dove mi trovavo. Nel frattempo Frank Sinatra si era avvicinato a me. Ero così imbarazzata che a stento mi è venuto in mente di fargli gli auguri di buon compleanno. Lui non ha detto una parola, ma mi ha stretto tra le sue braccia e mi ha baciato sulle labbra. Per un attimo mi sono persa nei suoi occhi blu. Che dire? È stato il miglior bacio della mia vita”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero