Firenze, la mostra "Fuori dal mondo" a Palazzo Medici Riccardi fino al 12 marzo

Quattro grandi timbri in marmo con i simboli delle religioni più diffuse al mondo (ebraica, cristiana, musulmana, induista), stoffe su cui campeggiano carte geografiche di...

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Quattro grandi timbri in marmo con i simboli delle religioni più diffuse al mondo (ebraica, cristiana, musulmana, induista), stoffe su cui campeggiano carte geografiche di paesi in guerra trasformate dall’acqua del mare, bandiere di paesi i cui confini sono separati da muri o linee invalicabili, un mappamondo fatto di tessuto che si disfa: tutte opere che vanno a creare una sorta di ‘atlante critico’ del globo che induce a riflettere sulle principali sfide della nostra epoca. E’ la mostra ‘Fuori dal mondo’ dell’artista toscano Christian Balzano, che apre al pubblico domani nella prestigiosa sede di Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Livornese, classe 1969, Balzano ha esposto tra l’altro a Buenos Aires, New York, Biennale di Venezia, Cile, Washington. La mostra sviluppa temi ricorrenti nell’arte di Balzano, che indaga e reinterpreta le grandi questioni della globalizzazione, dell’integrazione sociale o dei cambiamenti climatici, e presenta per questa occasione opere recenti e lavori inediti, elementi contemporanei che approdano negli ambienti rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi.

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La multiformità delle tecniche utilizzate dall’artista testimonia la pluralità delle culture e delle identità ma anche la necessità della loro coesistenza. Proprio a ricordarci che viviamo tutti sullo stesso pianeta ci sarà un’installazione ambientale dal titolo ‘Io siamo tessuto’, costituita da una bambina in bronzo a grandezza naturale che tira - come un pescatore fa con la sua rete - una grande sfera che rappresenta il mondo, fatta di tessuti di diversa natura.


La mostra è suddivisa in sezioni tematiche: il pluralismo della religione, la natura contaminata e contaminante, i continenti, i paesi e le bandiere sono infatti i temi intorno a cui ruotano le opere esposte, tutte accomunate dall’uso del tessuto, materiale che simboleggia con i suoi intrecci la pelle stessa e la carne delle nazioni in tutta la loro complessità geopolitica.

 


«Gli enormi contrasti ideologici ed i veloci cambiamenti in atto (geopolitici, religiosi, culturali e di conseguenza sociali) mettono in evidenza la necessità di riflessioni e cambiamenti. Oggi la natura ha evidenziato questa urgente necessità - dichiara Christian Balzano -. In questo progetto il protagonista sarà il tessuto che, come un individuo, un’identità ben specifica, assumerà nuove forme e nuovi significati attraverso lo scontro o incontro con nuovi elementi, sostanze che, come un virus, lo alterano, modificano e portano agli estremi. Lo spazio ed il tempo impiegati per ogni singolo lavoro condizioneranno il risultato finale rendendolo diverso l'uno dall'altro. Ma la diversità, vista come ricchezza, può generare solo nuove forze di pensiero libero». 

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L’esposizione, promossa da Città Metropolitana di Firenze con il patrocinio della Regione Toscana, organizzata da MUS.E e Casa d'Arte San Lorenzo e curata da Marco Tonelli, sarà visibile fino al 12 marzo.


«Iconiche ma anche frastagliate, realizzate con processi chimici e naturali allo stesso tempo (tecniche documentate con un video in mostra), ma anche progettate secondo attente ricostruzioni cartografiche, le opere in mostra ribadiscono, secondo il pensiero di Balzano, che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e non perdere la speranza nel futuro di un nuovo mondo, senza più confini e quindi tutto da scoprire», afferma il curatore Marco Tonelli.

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Il Messaggero