In via dei Renai 17, a Firenze, abbassano la saracinesca. Gli intenditori delle zingarate avranno capito subito, con un colpo al cuore. Chiude il bar Negroni, quello che una volta...
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Davanti a quella saracinesca è andata in scena la prima supercazzola quando Perozzi, Mascetti e Melandri arrivano la mattina presto e suonano il clacson per svegliare il Necchi, proprietario del bar.
Il Negroni era diverso dal bar trattoria Necchi, manteneva quell’aura mitica regalata dall’indimenticabile film del 1975, ed era pur sempre segnalato per gustare il drink toscano nelle guide turistiche informali.
La notizia arriva nel giorno dell’anniversario della morte del conte Mascetti: 25 anni fa moriva infatti Ugo Tognazzi. Sulla pagina facebook del bar i gestori che lo avevano riaperto nel 2001 scrivono un laconico saluto: “Come molti sapranno, da stamani mattina siamo chiusi. È stata una scelta dolorosa quanto inevitabile, fatta allo scopo di consentire al Negroni di mantenere quel ruolo degno che ha caratterizzato i nostri 14 anni di attività. A tutti quelli che ci hanno conosciuto, frequentato, lavorato, appoggiato, apprezzato, va il nostro più sincero ringraziamento e una promessa: questo non è un addio, ma solo un ARRIVEDERCI. A presto”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero