«Quello con Massimo è stato un incontro d'amore, eravamo innamorati e di Non ci resta che piangere avremmo anche voluto fare il seguito, infatti avevamo lasciato...
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Benigni ha iniziato il suo intervento inoltre mostrando tutto il suo sostegno ai ragazzi del piccolo cinema America che organizzano il festival: «Io sono uno di loro, siamo i 23 ragazzi del cinema America - ha detto -. Hanno fatto qualcosa di straordinario, stanno rammendando il quartiere, con le loro azioni, stanno facendo una rivoluzione del cuore, della cultura». Rivolgendosi poi a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e Dario Franceschini, ministro dei Beni Culturali, presenti in piazza, ha aggiunto «spero che le istituzioni vi continueranno a supportare. I ragazzi del cinema America stanno cercando di riaprire le porte del sogno, perché solo quelle ci rimangono». L'attore e regista ha poi ricordato di aver vissuto proprio vicino piazza San Cosimato, a via Santini, «siamo dello stesso rione».
E si è soffermato sull'emozione di lavorare con Troisi, un grandissimo talento: «sono venuto qui anche per rendere omaggio a Massimo, che ci manca tanto, è una perdita incolmabile. Quando ci siamo incontrati, eravamo anche noi come i ragazzi del cinema America, avevamo meno di 30 anni e volevamo condividere l'allegria per la vita, abbiamo deciso subito di fare qualcosa insieme». Benigni ha concluso recitando i versi della sua «poesia in Morte di Massimo Troisi», scritta quando l'amico è scomparso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero