Tre film italiani in concorso (I milionari di Alessandro Piva, Biagio di Pasquale Scimeca, La foresta di ghiaccio di Claudio Noce), una giuria popolare composta...
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«Si chiama ancora Festival ma dalle prossime edizioni potrebbe tornare a chiamarsi Festa come nel 2006, l’anno della fondazione», spiega il direttore Marco Muller che parla di «sterzata verso il pubblico»: è al suo terzo e teoricamente ultimo anno alla guida della rassegna (la sua carica scade il 31 dicembre), non si sa ancora il Festival o Festa che sia del cinema verrà unificato con il Fiction Fest, intanto si rafforza il suo carattere popolare. «Botteghino e festival andranno a coincidere», dice l’assessore regionale alla Cultura Lidia Ravera, mentre per l'omologa al Comune Giovanna Marinelli «torna con forza l'idea della Festa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero