Festa da maestro: 90 candeline per Giuliano Montaldo e il cinema brinda

Festa da maestro: 90 candeline per Giuliano Montaldo e il cinema brinda
Cappotto nero e cappello, elegantissimo, accanto all’amata moglie Vera Pescarolo e insieme alla figlia Elisabetta. Così, ieri sera, Giuliano Montaldo è...

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Cappotto nero e cappello, elegantissimo, accanto all’amata moglie Vera Pescarolo e insieme alla figlia Elisabetta. Così, ieri sera, Giuliano Montaldo è arrivato al Reale Circolo Canottieri, sul Lungotevere, per festeggiare i suoi 90 anni. Una festa organizzata dall’Associazione culturale Visioni e Illusioni - della quale il regista è Presidente Onorario - a cui hanno partecipato molti colleghi, artisti e amici - accolti da Ettore Spagnuolo e Francesca Piggianelli - che hanno condiviso con lui momenti sul set ma soprattutto importanti pezzi di vita.


Non poteva mancare Stefania Sandrelli, diretta dal Maestro nel film del 1987 “Gli occhiali d’oro”, arrivata con il marito Giovanni Soldati, poi ecco Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, Carolina Crescentini insieme al marito, il cantautore Francesco Motta, Erminia e Roberta Manfredi, legate a Montaldo da una profonda amicizia, l’attrice Simona Marchini, Osvaldo Bevilacqua, Marco Pontecorvo e la moglie Donatella.

Tra gli invitati anche Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Carlo Brancaleoni e il regista Francesco Bruni, che lo ha diretto tre anni fa in una delle sue ultime prove attoriali nel film “Tutto quello che vuoi”, con cui ha vinto un David di Donatello per il miglior attore non protagonista. Presenti anche Giulio Prosperetti, Giovanni Mammone e Dino Tricarico. Una vita dedicata al cinema, a partire dal suo esordio davanti alla macchina da presa, nel ‘52, in “Achtung! Banditi!” e due anni dopo “Cronache di poveri amanti”, entrambi di Carlo Lizzani, poi nel ‘61, dopo le prime esperienze da attore, il debutto come regista con “Tiro al piccione”, al quale seguì “Una bella grinta”. Il vero successo arrivò nel ‘69 con “Gli intoccabili” e l’anno dopo la definitiva consacrazione nell’Olimpo della settima arte con la trilogia sul potere composta da “Gott mit uns”, “Sacco e Vanzetti” e “Giordano Bruno”, capolavori del cinema civile italiano.


Oltre venti titoli di successo tra lungometraggi e documentari, ma indimenticabili sono anche la serie “Marco Polo” e il film “Circuito chiuso”, girati per la tv. La ricompensa più grande, oltre alla stima del pubblico e dell’intero mondo del cinema italiano, resta l’affetto di chi ha lavorato insieme a lui e che ieri sera gli ha reso omaggio. Una cena piena di ricordi, chiacchiere e risate, poi la torta e il brindisi con il Maestro, che ha soffiato con un grande sorriso le sue 90 candeline. Roberta Marchetti
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Il Messaggero