La Capitale sempre più città di teste coronate. Dopo il passaggio fugace di Farah Diba, Roma si focalizza sulla principessa afghana Soraya Malek, famosa per essere...
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Salutano la principessa Soraya, da molti anni nella Città Eterna, tanti protagonisti del mondo dello spettacolo italiano come Giulio Scarpati e Monica Guerritore, da sempre coinvolti dal palcoscenico d’autore. Gli attori si fermano a parlare con la Malek mentre fanno il loro ingresso Maria Rosaria Omaggio, Anna Bonaiuto, Iaia Forte e Anna Melato. Poi posa per una foto assieme al direttore del Teatro di Roma, Antonio Calbi. Il presidente del teatro di Roma, Emanuele Bevilacqua, è invece immortalato con la Malek. Arriva il produttore Andrea Occhipinti. Tutti ansiosi di seguire la prima tranche della maratona su questo Paese dimenticato: cinque interessanti episodi ambientati fra il 1842 e il 1996. E fra questi c’è appunto il passaggio sulla famiglia della Malek: in scena il re Amanullah Khan, la regina Soraya Tarzi, Mahmud Tarzi (amico e consigliere di Amanullah), e il loro autista, in fuga verso un aeroporto dove li attende un aereo per portarli in Europa.
«E’ per me molto importante – dice la Malek – vedere rappresentata a teatro la storia della mia famiglia. E’ un omaggio davvero toccante”. E oggi è il turno della seconda parte: Enduring Freedom, che comprende i restanti cinque episodi, ambientati fra il 1996 e i giorni nostri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero