Brera, un francobollo e un fumetto per i due storici direttori Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens

Brera, un francobollo e un fumetto per i due storici direttori Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens
Un francobollo e un fumetto per due direttori di Brera, Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, legati non solo dalla passione per l'arte. Quando è arrivato a Brera, il...

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Un francobollo e un fumetto per due direttori di Brera, Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, legati non solo dalla passione per l'arte. Quando è arrivato a Brera, il loro ricordo era un po' appannato e, come un archeologo, il direttore attuale James Bradburne si è immerso negli archivi della Pinacoteca per recuperare la memoria dei suoi predecessori, che il museo oggi ricorda anche con la pubblicazione delle memorie di lui nella biblioteca d'arte di Skira, con la cartolina postale Grazie maestro e la proiezione del film Sono Fernanda Wittgens di Daniela Annaro.


«Quella di Ettore e Fernanda - spiega Bradburne - non è una storia d'amore come le altre, anzi per gli standard contemporanei non lo è affatto. Ma non c'è parola che possa descrivere meglio il rapporto, del tutto platonico, tra Modigliani, brillante direttore e storico dell'arte, e Wittgens, che avrebbe preso il suo posto a Brera. Come ultimo depositario di questa straordinaria eredità, condivido con loro l'emozione e l'impegno per il lavoro svolto, per le persone a cui è indirizzato e per i colleghi che restano accanto nella buona e nella cattiva sorte, un affetto che certe volte possiamo legittimamente chiamare amore». Modigliani dirigeva da vent'anni la Pinacoteca quando nel 1928 giunse a Brera una giovane storica dell'arte, la venticinquenne Wittgens. In lei, con cui collaborò per 19 anni - organizzando anche la grande mostra dell'arte italiana di Londra del 1930, con più di 900 capolavori imbarcati su un piroscafo - «trovò qualcuno al suo stesso livello, qualcuno che - ricorda Bradburne - pensava come lui e che condivideva i suoi dubbi».


Insieme affrontarono anche gli anni difficilissimi in cui Modigliani, di origini ebraiche, fu costretto a lasciare Brera (1935) e fu trasferito a L'Aquila per gli effetti delle leggi razziali. Durante il suo esilio forzato, Modigliani scrisse il classico di storia dell'arte
Il Mentore che non poté firmare e che uscì nel 1940 con il nome della Wittgens. Nello stesso anno lei ottenne la nomina per Brera, prima donna in Italia a ricoprire tale incarico. Dopo la guerra - nel corso della quale lei fu arrestata per aver aiutato dei perseguitati ebrei - e il ritorno di Modigliani a Milano, lavorarono insieme per ricostruire la Pinacoteca gravemente danneggiata dai bombardamenti e si dedicarono al restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci. Modigliani morì il 22 giugno 1947 ma lei non smise mai di lavorare anche in suo nome, riaprendo il Museo teatrale alla Scala e inaugurando la Grande Brera. Oggi il loro rapporto rivive - in occasione dei 210 anni della Pinacoteca - in un francobollo la cui vignetta mostra la classica prospettiva del cortile interno su cui si stagliano le loro effigi e un fumetto di Paolo Bacilieri,Ettore e Fernanda, edito da Coconino Press, che sarà presentato il 18 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero