Addio allo scrittore e giornalista Ermanno Rea, che a Napoli, sua città natale, ha dedicato romanzi di successo, con una narrazione tra rabbia e amore. Il decesso è...
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Nel 2011 è uscito da Feltrinelli «La fabbrica dell'obbedienza. Il lato oscuro e complice degli italiani» (Premio Brancati-Zafferana 2011). Sempre da Feltrinelli sono apparsi i libri «Io reporter» (2012), «Il sorriso di don Giovanni» (2014) e «Il caso Piegari» (2014). Tra gli altri suoi lavori recenti «La comunista. Due storie napoletane» (Giunti, 2012). Ermanno Rea è stato anche un intellettuale di riferimento della sinistra, candidato alle ultime elezioni europee del 2014 con la lista di Tsipras.
Nato a Napoli il 28 luglio 1927, Rea ha lavorato come giornalista per numerosi quotidiani e settimanali. Ha vissuto prima a Milano e poi a Roma. Il lavoro di giornalista ha permesso a Rea di avvicinarsi alla realtà anche con la concretezza di chi parte dal caso specifico umano. I suoi libri sono prevalentemente inchieste su casi misteriosi, come quella della scomparsa dell'economista Federico Caffè. Dal suo romanzo «L'ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato» il regista Fabio Rosi ha girato il film «L'ultima lezione» (2001).
Per il romanzo «La dismissione», Rea è tornato a Napoli per seguire da vicino la storia dello smantellamento dell'acciaieria Ilva di Bagnoli, simbolo di una città che cercava nell'industrializzazione la via per uscire dal sottosviluppo. Ermanno Rea è stato presidente delegato del Premio Napoli di Letteratura, istituito nel 2003. Dopo aver cambiato editore sei anni fa, con Feltrinelli ha pubblicato «La fabbrica dell'obbedienza» (2011), il suo libro di fotografie «1960. Io reporter» (2012), «La dismissione» (2014; già Rizzoli, 2002), «Il sorriso di don Giovanni» (2014), «Mistero napoletano» (2014; già Einaudi, 1995), «Il caso Piegari. Attualità di una vecchia sconfitta» (2014) e «Napoli Ferrovia» (2015; già Rizzoli, 2007). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero