Caruso, a 100 anni dalla morte il San Carlo prepara un concerto

Il tenore Enrico Caruso
Il teatro di San Carlo si prepara a celebrare i 100 anni dalla morte di Enrico Caruso (avvenuta a Napoli nell’agosto del 1921) con una serie di iniziative dedicate a uno dei...

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Il teatro di San Carlo si prepara a celebrare i 100 anni dalla morte di Enrico Caruso (avvenuta a Napoli nell’agosto del 1921) con una serie di iniziative dedicate a uno dei più grandi miti del canto lirico di tutti i tempi. Già prima dell’attuale emergenza epidemiologica la Fondazione aveva deciso di dedicare a Caruso un concerto nel settembre del 2021, con tre grandi tenori di oggi, Francesco Meli, Javier Camarena e Francesco Demuro. Sarà lanciato a breve un Concorso internazionale di canto riservato a giovani voci. Enrico Caruso nacque nel 1873 in una famiglia povera: il padre era un operaio metalmeccanico immigrato a Napoli dal Matese, la madre morirà presto di tubercolosi.

Enrico tradusse quindi in realtà il sogno di emancipazione di un ragazzo dei quartieri difficili e con la forza dello studio e dimostrò il suo talento, fino a diventare il primo tenore icona del Novecento, anche grazie ai suoi dischi, conquistando l’America. epoca per gli italiano solo terra d’immigrazione. Caruso, già famoso per le sue interpretazioni di opere di Puccini, Cilea, Leoncavallo e altri veristi, cantò al San Carlo soltanto nel 1901, in un Elisir d’Amore accolto in maniera trionfale dal pubblico ma con alcune critiche pubblicate sui giornali locali che lo infastidirono. Innovatore nell’interpretazione vocale Caruso comprese prima di tuttil’importanza delle registrazioni discografiche. Decise di trascorrere i suoi ultimi giorni a Sorrento e morì a Napoli per i postumi di un’infezione dopo un’operazione il 2 agosto 1921. È sepolto nel cimitero di Santa Maria del Pianto a pochi passi dalla tomba di Totò. 

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Il Messaggero