Ema Stokholma, la dj con due vite dall’inferno alla musica

Ema, la dj con due vite dall’inferno alla musica
La libreria è affollata. Nessuna mascherina, né guanti monouso. C’è grande emozione e nessuna traccia di paura sui volti di chi è accorso in via...

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La libreria è affollata. Nessuna mascherina, né guanti monouso. C’è grande emozione e nessuna traccia di paura sui volti di chi è accorso in via Appia ieri pomeriggio per ascoltare la storia di Ema Stokholma pubblicata nel libro autobiografico “Per il mio bene”. Non era una storia facile da scrivere, ma Ema ha voluto farlo come dono per chi, come lei, ha subito maltrattamenti e abusi da parte della madre durante l’infanzia. «Ho deciso di scrivere il libro un anno fa, dopo aver letto una notizia di cronaca dedicata a un bambino morto di botte a casa sua. E’ successo a Napoli. Si chiamava Giuseppe. Ho ripensato alla mia storia e ho deciso di tirare fuori la rabbia che mi veniva» ha spiegato la deejay molto apprezzata a Sanremo su Rai1 al PrimaFestival affiancata da Gigi e Ross, che conduce su Radio2, insieme a Gino Castaldo, la trasmissione “Back2Back”.

 
«Abbiamo il dovere di aprire gli occhi in questa società, aiutare sia l’adulto sia il bambino, non stare zitti. Il libro non l’ho scritto per me, ma per gli altri» ha spiegato Ema, all’anagrafe è Morwenn Moguerou, nata in Francia alla fine del 1983, scappata di casa e arrivata in Italia all’età di 15 dove è riuscita a costruire una carriera di successo e una vita serena. «Ema, com’è ora, è miracolo. La sua è una scrittura sincera. Non c’è retorica. E’ venuto fuori un ennesimo talento» ha esclamato Gino Castaldo durante la gremita presentazione del libro applaudita, tra gli altri, dall’attrice Tezeta Abraham. «Ema non è qui per cercare pietà o tenerezza, né per farsi dare pacchette sulla spalla. Ema non è una vittima. Lei è una guerriera» ha sottolineato Andrea Delogu che ha presentato il libro dell’amica, collega, ormai “sorella”, insieme al marito, l’attore Francesco Montanari che ha letto frammenti del volume. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero