L'antisemitismo in Italia non è morto e viene analizzato dalla Rai che dedica un progetto tv ai razzismi di oggi

L'antisemitismo in Italia non è morto e viene analizzato dalla Rai che dedica un progetto tv ai razzismi di oggi
Roma - L’allarme lo hanno lanciato da tempo le comunità ebraiche di tutta Europa. L’antisemitismo non è finito, anzi, i rigurgiti sono continui e...

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Roma - L’allarme lo hanno lanciato da tempo le comunità ebraiche di tutta Europa. L’antisemitismo non è finito, anzi, i rigurgiti sono continui e preoccupanti. La Rai ha deciso di andare a fondo a questo fenomeno che spesso sfocia in fatti di cronaca angoscianti, anche in Italia, come le botte a chi indossa la kippah, affidando a Rai 3 un reportage-inchiesta in sei puntate sul razzismo e le sue nuove forme. La prima puntata è fissata per domenica 22 prossima con un percorso storico sulla discriminazione e la persecuzione degli ebrei sotto il regime fascista, utile a analizzare e comprendere le nuove forme di espressione del razzismo nel linguaggio e nei comportamenti, oggi, in Italia. Gad Lerner, il giornalista al quale è stata affidato il progetto  che  è composto da sei diversi racconti: storie e testimonianze, tra passato e presente, che si misurano e si scontrano con l’insidia del pregiudizio e del disprezzo nei confronti di chi percepiamo come altro, come diverso, nella riproposizione del meccanismo “noi e loro”.


La prima puntata è dedicata a «Noi e gli ebrei». Seguiranno poi «Noi e gli africani», «Noi e gli arabi», “Noi e gli zingari», «Noi e i cinesi» e «Il razzismo contro gli italiani». Verranno analizzate anche le tifoserie sul fenomeno dell’antisemitismo e sull’uso del termine ebreo come insulto per varcare poi, nel centro storico di Roma, il portone dell’elegante Palazzo Wedekind. Sede dal 1938 al 1943 della Difesa della Razza, la rivista fascista diretta da Telesio Interlandi voluta dal Duce, oggi ospita il quotidiano Il Tempo, che il 30 dicembre scorso ha dedicato la prima pagina a Mussolini Uomo dell’anno e di cui Lerner intervista il direttore.

Nel Ghetto di Roma, visitato nel ricordo degli 8869 ebrei italiani deportati e uccisi nei lager nazisti - un quarto di tutti i cittadini ebrei del Paese - Lerner incontra Riccardo Pacifici: tra queste case, nel 1943, furono rastrellati oltre mille uomini, donne e bambini, di cui solo 16 sopravvissero allo sterminio. Oggi, nella Capitale, gli ebrei forse non avvertono un’atmosfera di assedio ma i timori sono tanti. 

Uno dei bersagli dell’antisemitismo dei nostri giorni è, per esempio, il finanziere ebreo ungherese George Soros. Lerner ne parla con il  filosofo Diego Fusaro e, a Budapest, sede della Central European University considerata dalla propaganda governativa centro di diffusione del «pensiero sorosiano», con il presidente dell’ateneo Michael Ignatieff e con il portavoce di Viktor Orbán, vincitore delle recenti elezioni ungheresi. In chiusura, l’incontro e l’intervista, a Parigi, con Serge Klarsfeld e con sua moglie Beate, gli ultimi cacciatori di nazisti.
 

«La difesa della razza» è un programma di Gad Lerner e Laura Gnocchi con Francesco Esposito e Liviana Traversi. Produttore esecutivo Elena Milani. Regia Stefano Obino.
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Il Messaggero