Franceschini ha portato il Meis a New York. Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, nel corso di un incontro all'Italian Academy della Columbia University, ha presentato...
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Oggetto della narrazione del Meis sono 2.200 anni di vitale e ininterrotta presenza degli ebrei in Italia, per valorizzarne le tradizioni e i fondamentali contributi alla storia e alla cultura del Paese. Pur essendo una minoranza, il ruolo degli ebrei è stato di primo piano già a partire dall'epoca romana e poi nel Rinascimento, per continuare in epoca moderna, nello sviluppo economico e poi nel processo di unificazione nazionale e risorgimentale, fino all'apporto alla produzione letteraria e scientifica del XX secolo. Il Meis (che parla tre lingue: l'italiano, l'inglese e l'ebraico), si propone di contribuire alla divulgazione di questa conoscenza e dei valori che la sottendono, legati al dialogo, all'incontro e all'interazione tra culture diverse. Il progetto architettonico del museo è stato avviato nel 2011, sotto la direzione del ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
La Palazzina di via Piangipane 81 ospita gli uffici della Fondazione e 200 mq di aree espositive, ed è aperta al pubblico dal dicembre 2011. Il secondo edificio restaurato, ex carcere di Ferrara, aprirà il 13 dicembre ed è il primo nucleo del vero museo. Si sviluppa su tre piani per un totale di 1.269 metri quadri, da suddividere tra spazi espositivi e zone dedicate alla biblioteca e al centro di documentazione. La costruzione dei restanti cinque edifici moderni, che richiamano i cinque libri della Torà, è prevista per il 2020, con altri 2.733 mq tra spazi espositivi, ristorante, auditorium, bookshop, laboratori didattici, biblioteca, archivio e centro di catalogazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero