Donne, politica e fede: la vita secondo Roberto Gervaso

Donne, politica e fede: la vita secondo Roberto Gervaso
«La vita è una cosa seria, ma non bisogna mai prendersi sul serio». Ovvero: l'elogio del cinismo, via aforisma, secondo Roberto Gervaso. Dopo aver prodotto almeno...

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«La vita è una cosa seria, ma non bisogna mai prendersi sul serio». Ovvero: l'elogio del cinismo, via aforisma, secondo Roberto Gervaso. Dopo aver prodotto almeno ventitremila tra massime brevi, giochi di parole, bisticci verbali, lo scrittore e giornalista ha sentito il bisogno di dare alle stampe un breve corso di Educazione cinica dal titolo “La vita è troppo bella per viverla in due”. L'aforisma in copertina è già un assaggio della raccolta preziosa affidata alla carta e all'inchiostro.

A Palazzo Santa Chiara arrivano l'editore e imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il rettore dell'Università Tor Vergata Giuseppe Novelli, il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini, il magistrato ed ex ministro Filippo Patroni Griffi, il presidente della Società italiana di cardiologia Francesco Romeo. Sono tanti gli amici e i lettori accaniti, fan a caccia di un autografo sulla copia di culto, seguaci del gervaso-pensiero avidi di nuove pillole di saggezza mista a disincanto. È dedicato a questo gruppo, variegato e compatto, il nuovo lavoro letterario, lo conferma lo stesso autore dal palco del piccolo teatro salotto dove è incalzato da Emilio Albertario: «È un libro a disposizione di tutti i saccheggiatori, perchè gli aforismi servono a dare sapore ai convivi». E aggiunge: «È l'unica mia vena autentica. Scrivo aforismi a velocità astrale, sono molto duttile». Basta sfogliare le pagine dell'inedito testo di educazione cinica per essere inghiottiti nel fascino della sua lezione. «Quando ho capito come era la vita sono diventato cinico. Il romantico sogna le stelle, il cinico le conta. Il cinismo è il contrario del buonismo, quella peste bubbonica», spiega alla platea curiosa, e molto molto divertita.
A proposito: Vittoria Gervaso, la moglie adorata, “i suoi quattro quinti”, ha accolto ieri sera un gran viavai di ospiti: Remo Girone e la moglie Victoria Zinny, Pierfrancesco Pingitore, l'ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e poi Giulio Anselmi, Pippo Marra, Alessandra Necci, Lando Buzzanca, Attilio Befera con la moglie Anna Rita Pelliccioni, Cesare Salvi, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Valeria Licastro e Antonio Martusciello.

Per incontrare l'aforista, prolifico di pensieri pungenti sulla politica, sulla vita di coppia, sulla fede, con i quali condivide l'esperienza di acuto osservatore, di se stesso e dell'altrui vita, è arrivato anche un lettore con tanto di articolo firmato da Gervaso dodici anni fa e incorniciato per un autografo. È anche per lui la massima breve che sprona ad approfondire la materia: «Lo scettico è un aspirante cinico che non ha il coraggio di diventarlo».
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Il Messaggero