La donna volubile di Carlo Goldoni ritorna dopo 270 anni: al Teatro Della Pergola fino al 23 maggio

Si apre di nuovo il sipario del Teatro Della Pergola Firenze. Dal 19 al 23 maggio sarà in scena La Donna Volubile di Carlo Goldoni, per la regia...

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Si apre di nuovo il sipario del Teatro Della Pergola Firenze. Dal 19 al 23 maggio sarà in scena La Donna Volubile di Carlo Goldoni, per la regia di Marco Giorgetti. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro Della Toscana e Oltrarno - Scuola di formazione del mestiere dell'attore, rappresenta un dialogo tra presente e passato, per comprendere meglio le nostre radici e poter lavorare sul futuro. Un testo mai realizzato dopo la prima rappresentazione di 270 anni fa nel 1751.

Gli attori - Una Compagnia di giovani attori, magnificamente formati alla Scuola l’Oltrarno diretta da Pierfrancesco Favino, grazie alla qualità del lavoro dei suoi insegnanti, come Susan Main (vicedirettrice e responsabile sezione voce) e SineadO'Keeffe (responsabile sezione movimento). Uno staff di giovani tecnici, artisti, organizzatori, che non hanno mai smesso di lavorare con dedizione per arrivare al momento della riapertura. Un grande autore italiano, Carlo Goldoni, che non è solo il più grande di sempre, ma è anche colui che ha voluto e avviato la Riforma del Teatro, che ha combattuto per far nascere un ‘Nuovo Teatro’ in un momento in cui un mondo finiva, proprio come adesso accade a noi e al nostro tempo, e non si sapeva, come oggi noi non sappiamo, come sarebbe stato il dopo: il dopo-crisi, il dopo-pandemia, il dopo-tutto.

Le parole del regista - «"Il teatro è come l’essere umano. Ecco perché il teatro è così grande: perché è il simbolo dell’uomo. In queste parole di Giorgio Strehler – afferma Giorgetti – sta tutto il senso di una scelta e di un lavoro che ci porta finalmente a ritrovare il nostro pubblico, a rinnovare il grande rito vivente del Teatro potendo finalmente esprimere appieno la nostra vocazione di Teatro della Lingua Italiana, tutto orientato ai Giovani e all’Europa, che lavora fuori da ogni logica produttiva canonica, secondo un modello di costante e totale scambio fra giovani e maestri».

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Il Messaggero