C'è chi è giovanissimo e chi un po' più avanti con gli anni. Chi ama la dance e chi vive per la soulful. Chi cerca un'opportunità di lavoro e chi vuole solo...
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I corsi della scuola per deejay, partiti ad ottobre, ancora una volta hanno registrato il tutto esaurito: le quattro classi a numero chiuso pullulano di studenti, la fascia d'età va dai 16 alla trentina. I più giovani ci sperano, vorrebbero sfondare nel mondo del mixer: si vedono già riempire i locali e far ballare centinaia di persone. Qualcuno ha già mosso i primi passi sulla scena musicale e viene a lezione per perfezionare ciò che ha imparato da autodidatta. Tutti usciranno con un diploma che attesta quanto imparato.
«Quest'anno abbiamo molte studentesse, segno che la passione per il mixer si è estesa anche alla metà femminile del cielo» dice Massimo Berardi, uno dei tre insegnanti che 4 volte a settimana mettono a disposizione degli alunni la propria conoscenza. Il corso dura tre mesi e parte dalle basi: si impara prima a montare la consolle, poi tutto il resto.
«Insegnamo i tre modi di mixare - spiega ancora Massimo - col cdj, con il vinile o con la consolle digitale. Gli studenti vengono preparati sia a livello tecnico che a livello musicale. Poi, è ovvio, ognuno sceglie la musica che vuole». Non solo, ma una parte importante del corso consiste nell'aspetto legale: gli allievi imparano quale musica è possibile utilizzare, cosa è possibile scaricare in modo da non incorrere in sanzioni.
Passione viscerale per la musica, voglia di fare i deejay ma restando con i piedi per terra. I ragazzi della scuola sognano ma sono soprattutto felici di passare due ore a fare quello che amano: cuffie in testa a mixare le loro canzoni preferite. Qualcuno ce l'ha fatta ed è passato al livello superiore, le serate, per qualcun altro rimane un bellissimo hobby. «Un'esperienza che comunque rende felici», per dirla con Irene, un'alunna del corso del lunedì. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero