Costantino Della Gherardesca: «Ci tengo ad essere "antipatichino". Ma solo a certa gente»

Sul suo conto sul web, oltre al curriculum televisivo, troverete sempre due cose: che ha studiato filosofia a Londra e che discende dal conte Ugolino. Il cognome è della...

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Sul suo conto sul web, oltre al curriculum televisivo, troverete sempre due cose: che ha studiato filosofia a Londra e che discende dal conte Ugolino. Il cognome è della mamma, perché il papà, Verecondi, lo riconobbe solo a 5 anni. Costantino della Gherardesca, 41 anni il 29 gennaio scorso, è ovunque: su Rai2, dopo Pechino Express, ha condotto Le spose di Costantino, a Radio Rai2 guida Safar, e in primavera presenterà The Voice 2018. Mondadori ha pubblicato l'autobiografia L'ultimo anno della mia giovinezza, scritta con Marco Cubeddu, due romanzi all'attivo.


Perché non l'ha scritto da solo?
«Ho scelto la formula reality, con lo scrittore che mi ha seguito e ha documentato le mie conversazioni insensate e superficiali».

Ci fa, ma non ci è. Perché?
«Così risulto antipatichino».

A chi, esattamente?
«Ai grillini e quelli con i forconi in generale: chi ce l'ha con i musulmani, chi mi considera gay comunista e chi fascista. Online le persone sono molto confuse».

Perché le piace tanto parlare di soldi?
«Perché è il più grande tabù del mondo, e io non ne ho».

Allora quanto guadagna?
«Ho le mani bucate. Sono pieno di debiti con gallerie, sarti ho l'indole della duchessa francese del 700».

Meglio fama o denaro?
«Denaro».

Per quanto sparirebbe dalla tv?
«Per 10 milioni molto volentieri».

La cosa più bella del suo ultimo anno di giovinezza?
«Vedere finalmente la Giamaica e incontrare, nella puntata con Valeria Marini, gli oppositori politici del presidente ugandese Museveni»

Quanto le piace mascherare l'impegno con il trash?
«Detesto quelli sfacciatamente impegnati. Invece io con la Marini e la scusa dell'intrattenimento mostro gli attivisti per i diritti dei gay nel paese più omofobo del mondo, l'Uganda».

Il programma più brutto che ha fatto?
«Boss in incognito: la gente si commuoveva, e le emozioni sono fuori dalle mie corde».
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Il Messaggero