Jeans, maglietta bianca e l'unico tocco colore di uno smalto color corallo. Ha scelto un look acqua e sapone Deborah Iurato, per conquistare il pubblico di fan che ieri...
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Puntualissima, ieri, la giovane cantante è arrivata al centro commerciale, chiedendo solo un caffè prima di salire sul palco e incontrare i suoi ammiratori, preferendo rifiutare l'aperitivo di benvenuto per questioni di dieta - «Una grande sofferenza, sebbene io l'abbia iniziata solo lunedì scorso», ha confessato - e di tempo. Per non perdere neppure un istante con i giovani che l'attendevano, ansiosi di ascoltarla, la Iurato si è truccata velocemente, usando solo un piccolo specchio da borsetta, e ha dato subito il via al concerto. Ad accompagnarla, con chitarra e tastiere, Placido Salamone e Vincenzo Fontes.
E, soprattutto, ammiratori e ammiratrici, di tutte le età - molti anche i piccolissimi che si sono voluti mettere in fila per poterla vedere - che hanno cantato con lei tutte le canzoni, parola per parola. Senza sbagliare una nota e con la sorpresa di piccoli omaggi "speciali": sono stati diversi i fan che, per celebrarla, hanno regalato particolari effetti all'esibizione, con cannoncini spara-coriandoli che hanno illuminato e animato il palco - già allestito con manifesti e palloncini - con una pioggia di colori. Un regalo cui la Iurato ha risposto con il più apprezzato dei ringraziamenti: la disponibilità. Già durante il live ha reso il pubblico protagonista scattandosi un selfie con l'area affollatissima - centinaia i like alle foto sulle pagine social di Parco Leonardo - poi, è scesa dal palcoscenico, cantando e stringendo mani. In scaletta, a farla da padroni sono stati i brani del suo primo disco "Libere", composto di inediti. A fine concerto, la cantante non ha lesinato sorrisi e parole, fermandosi a firmare autografi e a farsi scattare foto, senza tralasciare di rispondere alle numerose domande, in particolare dei più giovani, dal talento all'emozione del palco, fino ai segreti per diventare "grandi" come lei. Poi, una piccola pausa, sempre nel centro, per una cena giapponese con i musicisti e il suo staff. Sotto gli occhi e i flash di altri fortunati ammiratori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero