Croci d'arte nell'anno del Giubileo al lago di Lugano

Fontana, Deposizione, 1956
Simbolo universale della sofferenza, la croce è protagonista di una mostra allo Spazio - 1 sul lungolago di Lugano, realizzata con il Patrocinio del Vicariato di Roma in...

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Simbolo universale della sofferenza, la croce è protagonista di una mostra allo Spazio - 1 sul lungolago di Lugano, realizzata con il Patrocinio del Vicariato di Roma in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia e della Conoscenza. Le opere che invadono lo spazio espositivo provengono dalla Collezione Giancarlo e Donna Olgiati, da prestiti museali e da collezioni private, e coprono un arco di tempo che va dal Seicento ai giorni nostri. Attraverso la retrospettiva, che resterà aperta fino al 29 maggio 2016, è possibile indagare la complessità e il mistero del simbolo della Croce nell’arte: da figura geometrica e terzo simbolo fondamentale (dopo il cerchio e il quadrato) a metafora della Trinità, di Cristo crocefisso, di Verbo.

Tra le opere più antiche spiccano il San Sebastiano alla colonna del pittore bolognese Ludovico Carracci e il Gesù dormiente sulla Croce (1742 ca.) di Giovanni Orelli, che rappresenta un memento mori dove la drammaticità dell’evento è resa ancor più delicata dal candido incarnato del Messia. Ci regalano esempi novecenteschi Medardo Rosso, con il Bambino ebreo (1915), struggente e sconsolata testa di bimbo che più di un ritratto ci appare come uno stato d’animo, e Lucio Fontana con L’ascensione (1950-55), la Deposizione (1956), il Cristo (1959) e la scultura in ceramica Testa di fanciullo. Presente anche Alberto Burri, con una Crocefissione realizzata con una combustione plastica che esprime tutta la drammaticità dell’atto di crocifiggere. Yves Klein è, infine, presente con Ex voto a Santa Rita da Cascia (1961), un’opera che testimonia la devozione dell’artista francese per la Santa degli impossibili. La mostra termina con tre artisti del presente: Adrian Paci, che presenta la recente serie fotografica Via Crucis (2011), Jannis Kounellis e Roberto Ciaccio, che hanno elaborato il simbolo della Croce secondo personalissimi codici astratti.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero