Cristoforo Colombo, identificati altri due ritratti finora ignorati

Il dipinto che è nella biblioteca civica di Fermo
L'iconografia di Cristoforo Colombo dovrebbe arricchirsi di due importanti ritratti finora ignorati dalla ricerca scientifica: uno situato nella biblioteca civica di Fermo e...

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L'iconografia di Cristoforo Colombo dovrebbe arricchirsi di due importanti ritratti finora ignorati dalla ricerca scientifica: uno situato nella biblioteca civica di Fermo e uno che raffigura il navigatore genovese in un medaglione di provenienza fiorentina. A sostenerlo è Ruggero Marino, studioso di Colombo e autore di diversi libri sull'argomento. Il primo ritratto di Colombo «assume una importanza fondamentale in quanto fa parte del complesso di ritratti donati alla Città di Fermo dal cardinale genovese Domenico Pinelli nel 1582, che diventerà poi papa Leone XI. Il suo antenato Francesco Pinelli, nipote di papa Innocenzo VIII, Giovanni Battista Cybo, era stato fra i massimi finanziatori e prestatori del denaro occorrente a Cristoforo Colombo, per varare la spedizione del 1492. Domenico Pinelli, che potrebbe avere a sua volta ereditato il ritratto, invece è stato vescovo di Fermo dal 1577 al 1584 e, per l’ottimo ricordo che aveva lasciato di sé, aveva ottenuto anche cittadinanza e titolo nobiliare fermani. Giovanni Battista Cybo, Innocenzo VIII, per il quale Marino ha ipotizzato per primo uno stretto vincolo di sangue con il navigatore, forse addirittura da padre a figlio, "è stato sulla cattedra di Pietro dal 1484 al 1492 e lo abbiamo sempre definito il papa desaparecido, cancellato dal successore Borgia, Alessandro VI, che darà tutto agli spagnoli: è lui il vero sponsor della spedizione del 1492. Sulla sua tomba in San Pietro del Pollaiolo, unica traslata dalla vecchia alla nuova basilica in un omaggio singolare per un pontefice colpito da damnatio memoriae, è scritto che la scoperta del nuovo Mondo avvenne nel tempo del suo pontificato. Ma il papa sarebbe morto prima della partenza del 3 agosto, il 25 luglio, giorno in cui si festeggia San Cristoforo! C’è un viaggio precedente come il sottoscritto e molti ipotizzano? O più di un documento e le relative date sono state falsificate?» si chiede lo studioso.


La questione poi ancora più importante riguarda
«la data di nascita: sul quadro 1455. Oggi ci si è accordati sul 1451. Ma i conti precisi non sono mai tornati e sono molti gli studiosi che sostengono che deve essere nato prima». L’altro ritratto di «un Colombo avanti negli anni è su un medaglione di provenienza fiorentina. Omaggi del genere si facevano solo per personaggi di grande rilievo sociale, a dimostrazione che Colombo era di famiglia blasonata».

L’autore della medaglia «sarebbe Bertoldo di Giovanni, amico del Magnifico, che era il consuocero di papa Innocenzo VIII, e morto nel 1491.Potrebbe essere questa la prima immagine di Colombo ritratto di profilo in età adulta, con i capelli scompigliati e lo sguardo fisso in avanti», dice Marino. «Ci troviamo di fronte - aggiunge lo studioso - a due volti, uno da giovane in abito monacale, Colombo era un monaco-cavaliere inviato dalla Chiesa con evidenti eredità templari, uno da uomo maturo che dovrebbero essere quanto mai veridici circa l’identikit del navigatore. Il medaglione fa supporre un soggiorno fiorentino di Colombo, per via della parentela con Cybo e collateralmente con Lorenzo. Il che potrebbe implicare anche una conoscenza diretta con Pier Paolo Toscanelli, una delle menti più prestigiose del Rinascimento, le cui lettere, a lungo considerate apocrife, lo spinsero a buscar el Levante por el Poniente”». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero