L'Istituzione Universitaria dei Concerti debutta in streaming “Fleurs”, una ghirlanda di fiori musicali

La pianista Silvia D’Augello
L’Istituzione Universitaria dei Concerti debutta in streaming con “Fleurs”, un ciclo di appuntamenti musicali in chiave divulgativa con la pianista Silvia...

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L’Istituzione Universitaria dei Concerti debutta in streaming con “Fleurs”, un ciclo di appuntamenti musicali in chiave divulgativa con la pianista Silvia D’Augello. Sei puntate a cadenza settimanale, a partire da giovedì 4 febbraio, fruibili gratuitamente sul canale Youtube, sulla pagina Facebook e sul sito della IUC, in cui la D’Augello eseguirà pagine di Schumann, Bach, Brahms, Chopin, Händel e Liszt introducendo lei stessa i brani scelti.

Giovanni D’Alò

«Abbiamo ideato un format agile, di breve durata e di comoda fruizione anche da pc o smartphone – dice il direttore artistico Giovanni D’Alò – “Fleurs”, come una suggestione poetica di Baudelaire, come un pregevole album di Battiato, come una ghirlanda di fiori musicali secondo la bellissima metafora che usò ai suoi tempi Girolamo Frescobaldi. Un’occasione per tornare ad ascoltare buona musica e approfondire la conoscenza di composizioni che fanno parte del repertorio pianistico. Con Silvia D’Augello abbiamo lavorato molto sulla chiarezza e sull’immediatezza del linguaggio per arrivare a comunicare con un largo pubblico».

Arabeske

Laureata in Letteratura Musica e Spettacolo e in Musicologia alla Sapienza, Silvia D’Augello si è perfezionata presso l’Accademia “Musicafelix” di Prato con Alessandra Ammara e Roberto Prosseda, risultando vincitrice di concorsi nazionali e internazionali e segnalandosi come una delle interpreti più interessanti della nuova generazione. Nel primo appuntamento di “Fleurs” eseguirà Arabeske op. 18 di Robert Schumann. A seguire, di giovedì in giovedì, il primo Preludio e Fuga dal Clavicembalo ben temperato di Bach, una selezione dai Valzer op. 39 di Brahms, la prima Ballata di Chopin, la Ciaccona di Händel e Giochi d’acqua a Villa d’Este di Liszt. Per le prossime settimane la IUC ha in serbo anche altri progetti in streaming.

 

«L’esperienza della musica dal vivo è insostituibile ma allo stesso tempo il blocco delle attività in presenza di pubblico ci induce a reagire e a cercare delle soluzioni alternative - prosegue Giovanni D’Alò – Abbiamo molte idee, per esempio sarebbe interessante realizzare dei video spot nei quali raccontare aneddoti curiosi e ricordi legati agli oltre tremila concerti della storia della IUC. Sempre nell’ottica di offrire al pubblico qualcosa di diverso dal concerto tradizionale e valorizzare invece le nuove potenzialità mediatiche. Lo streaming non restituisce l’emozione di un evento live, ma ha caratteristiche proprie che se ben utilizzate possono dimostrarsi una preziosa risorsa. Non ultimo, il fatto di poter raggiungere un numero di spettatori molto più ampio di quello che sarebbe fisicamente presente a un concerto».

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Il Messaggero