Il Festival del Teatro Massimo di Palermo segna il ritorno alla musica, dal 4 luglio a fine settembre, ma “Sotto una nuova luce”, come suggerisce il titolo del...
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Platea e palcoscenico saranno un unico grande spazio riservato all'orchestra, al coro e ai solisti. Il sindaco ha definito il tempo trascorso come «la più grande tragedia che la natura ci abbia riservato, ma la nostra risposta deve essere altrettanto globale, e quindi utilizzare al massimo la sfera del digitale».
Il direttore Omer Meir Wellber si è collegato per parlare dell'inaugurazione «che avverrà con “L'Eterno straniero”, opera contemporanea commissionata a Ella Milch-Sheriff, compositrice di Haifa, coprodotta con l'Orchestra di Lipsia e la Filarmonica di Manchester. Sarà una lunga preghiera per chi è costretto a sentirsi straniero o diverso, e l'autrice ha modificato il finale in modo che possa confluire nella “Messa op.86” di Beethoven».
Sarà un Festival che spazia da Mozart alla musica contemporanea, ha ribadito il maestro Marco Betta, richiamato al Massimo ( di cui è stato direttore artistico) per supportare Giambrone. Ma tutti sono d'accordo che la nuova programmazione sia il momento perfetto per sperimentare nuovi linguaggi, dalla musica alla danza.
Presente anche il nuovo direttore del corpo di ballo, Davide Bombana, con il suo “Ripart-Tanze”, coreografia che il 2 agosto va in scena al Teatro di Verdura, suggestivo luogo all'aperto. Il 17 luglio al Verdura Wayne Marshall rende omaggio a Gershwin e a Bernestein e il 22 luglio torna sul podio Wellber per Mozart e Cajkowskij.
Il 26 la Messa da Requiem di Verdi. Unica opera lirica, ma in forma concertante, è “Cavalleria Rusticana” che vede il ritorno dopo 18 anni di Roberto Alagna nel ruolo di Turiddu. A settembre si torna al Massimo per appuntamenti di grande fascino: “Un sopravvissuto a varsavia” di Schonberg e la bellissima Messa dell'Incoronazione di Mozart, Le quattro stagioni di Vivaldi e dal 22 al 26 settembre il “Don Giovanni” di Mozart. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero