Le sinfonie n.4 e 7 dirette da Antonio Pappano sono al centro del secondo appuntamento proposto lunedì 13 luglio alle 21 dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia...
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La serata si apre con la Quarta Sinfonia che fu completata nell'arco di pochi mesi nel 1806 mentre Beethoven era ancora immerso nella composizione della Quinta. Il confronto con l'Eroica - che la precede - e la monumentale Sinfonia n. 5, evidenzia il carattere leggero, di intrattenimento di questa sinfonia, che Robert Schumann definì una «slanciata ragazza greca tra due giganti nordici».
Nella seconda parte del concerto, il maestro anglo italiano guiderà l'orchestra in una delle più amate sinfonie di Beethoven, la Settima, che già alla prima esecuzione, all'Università di Vienna per i soldati austriaci e bavaresi reduci dal campo di battaglia, stupì e si fece apprezzare, anche se per la critica del tempo conteneva troppi elementi estrosi e stravaganti.
Per Wagner questa sinfonia era «l'apoteosi della danza nella sua essenza più sublime» e sicuramente il ritmo è alla base di tutta la composizione. La Settima è stata spesso usata come nel cinema: nel film di Tom Hopper “Il discorso del Re”, resta indimenticabile il discorso radiofonico alla nazione che Giorgio VI scandisce - nel film - proprio sul crescendo dell'Allegretto del secondo movimento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero