Settanta che passione: festa al Parco Schuster con Franco Micalizzi

Settanta che passione: festa al Parco Schuster con Franco Micalizzi
Note anni Settanta che passione.  Con "Le chiamavano colonne sonore. Golden 70's" Franco Micalizzi & The Big Bubbling Band hanno catalizzato...

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Note anni Settanta che passione.  Con "Le chiamavano colonne sonore. Golden 70's" Franco Micalizzi & The Big Bubbling Band hanno catalizzato l'attenzione, la memoria e gli applausi del folto pubblico intervenuto al Parco Schuster, tra cui il comico Dado.


Un live che ha ripercorso i grandi successi di uno degli artisti italiani che ha fatto la storia delle colonne sonore cinematografiche: da Django Unchained a Lo chiamavano Trinità.

Al pubblico è stata offerta  la suggestiva e nostalgica alchimia di alcune delle numerose colonne sonore da lui composte e che da Quentin Tarantino a Clucher hanno segnato la storia della musica nel cinema.
Uno spettacolo unico nel quale è stato evidente che alla memoria del passato si è affiancata una continua volontà di rinnovamento e adattamento a un presente in costante movimento.

Micalizzi, vincitore del “Premio Apoxiomeno 2017 Categoria Musica”, si è distinto nella sua cinquantennale carriera per l’eclettismo, la poliedricitá e l’innovazione, affermandosi come indiscusso punto di riferimento nel suo ambito artistico.

Il riconoscimento internazionale più rilevante al maestro è del resto rappresentato dalla collaborazione con Quentin Tarantino, che ha utilizzato i temi di Micalizzi per “Django Unchained” e “Grindhouse - A prova di morte”.

Il repertorio suonato in serata dalla sua strepitosa Big Bubbling Band, composta da alcuni dei migliori musicisti del panorama nazionale e non solo, è spaziato da brani come Stridulum Theme (che ha aperto il concerto) a Running to the airport. E poi a seguire Detecting the boss, e Affanno fino ad arrivare alla prima canzone cantata da Valentina Ducros (I want it all).

Il concerto è poi ripreso con un pezzo come Folk and Violence, tratto da Napoli Violenta, per proseguire con l'indimenticabile Trinity, da Lo chiamavano Trinità, cantato per l'occasione da Luca Velletri. E poi una sequenza di successi: Italia a mano armata, Lupin III, Jessica's Theme e Hospital Sequence. Energia e altissima qualità musicale: un concerto per palati fini ed irriducibili amanti della musica di grandissima qualità.

"Confesso di essere stato molto fortunato perché con la musica ho fatto il lavoro che più amavo e non ho ancora finito” ha dichiarato l’artista. “Le chiamavano colonne sonore. Golden 70's rappresenta le tante esperienze e le infinite emozioni che la vita mi ha regalato”.


Tra gli spettatori si è riconosciuto il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, accompagnato da Cristina Calligarini, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni, il regista e doppiatore Giovanni Brusatori, il presidente dell'Archivio Storico del Cinema Italiano Graziano Marraffa e dalla rassegna-concorso musicale europea Pandataria Il maestro Francesco Ruggiero insieme a Marco Massaro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero