La seconda vita del Colosseo, nel medioevo fu un "condominio"

La seconda vita del Colosseo, nel medioevo fu un "condominio"
Dopo i fasti gladiatori, un “condominio”, quando le gallerie del Colosseo e gli ambienti che sorreggevano le tribune degli spettatori divennero abitazioni private. ...

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Dopo i fasti gladiatori, un “condominio”, quando le gallerie del Colosseo e gli ambienti che sorreggevano le tribune degli spettatori divennero abitazioni private.


Una svolta per l’Anfiteatro Flavio che tra il IX e il XIV secolo si trasformò in spazio per una comunità di sub-locatari che vi risiedevano, vi tenevano gli animali o le merci, e avevano impiantato laboratori artigiani.









È l’autentica “seconda vita” del Colosseo, quella consumatasi in pieno Medioevo, e del tutto sconosciuta in tutte le sue fasi secolari. A svelarla è stata oggi una squadra di studenti universitari di Roma Tre, della cattedra di Archeologia Medievale, che hanno scavato per sei settimane all'Anfiteatro Flavio grazie alla convenzione con la Soprintendenza ai beni archeologici di Roma.



Un cantiere didattico molto speciale visto che gli aspiranti archeologi (cui si sono aggiunti nove ospiti stranieri dell’American University of Rome) hanno avuto il privilegio di scavare nel monumento più visitato di Roma e d’Italia. L'operazione si è concentrata sul cosiddetto Cuneo 9, un ambiente che si apre lungo il primo ordine del Colosseo sul lato meridionale, dove sono emerse le preziose testimonianze.



È qui che l’équipe di studenti, guidata dal professore Riccardo Santangeli Valenzani, in stretta sinergia con la direttrice del Colosseo Rossella Rea, hanno individuato i piani di calpestio, con tanto di segni incisi sulle pietre, che lasciano intuire un passaggi frequente dall’esterno all’interno proprio in questo ambiente. Infatti, a metà della galleria doveva trovarsi un cancello, vale a dire l’ingresso ufficiale utilizzato nella fase medievale per accedere al Colosseo.



L’intuizione è stata confermata dal rinvenimento di un muretto del XII secolo, alzato sotto la galleria all’esterno della chiusura, che presenta attaccaglie per animali e una mangiatoia, il tutto destinato al ristoro di cavalli e asini. Non solo. ma sotto il muro, gli archeologi hanno riportato alla luce un condotto fognario d’età flavia, l’epoca cioè dell’inaugurazione del Colosseo (I secolo dopo Cristo) perfettamente integro, realizzato con spallette di laterizio e un fondo in bipedali, di circa 30 centimetri d’ampiezza. Il condotto, in posizione radiale, riceveva acqua da una fontana posta all’interno di uno degli ambulacri del primo ordine e la svuotava nel grande canale perimetrale che percorreva l’ovale del Colosseo, per poi distribuirne i reflui verso l’esterno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero