Salta di gioia Clementino, ha appena letto la classifica di itunes che dà il suo nuovo album, Miracolo, al primo posto. «E' la prima volta che mi succede, sono sempre...
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I due, rivela Clementino, un anno e mezzo fa avevano già scritto insieme un pezzo «però mai ultimato». Questo brano, che il rapper ha cominciato a scrivere in Birmania mentre partecipava a Pechino express, è stato «ispirato dalla gente così povera da avere neppure le scarpe ai piedi. Così ho scritto questo pezzo contro la guerra. L'ho fatto ascoltare a Pino, gli è piaciuto e l'abbiamo fatto».
Nell'album però ci sono anche altre curiose collaborazioni. «Con Alessandro Siani il legame risale al suo film Il principe abusivo, dove c'era questo tormentone che diceva cose cose cose. Da lì è venuto il titolo del pezzo, Cos cos cos e al testo ha collaborato anche Alessandro». Un testo anche ironico come nella battuta sull'Expo che dice: ma sta metropolitana da vent'anni la scavate, ma la state facendo o la state cercando? «Siani è un vero rapper, un freestyler di battute», osserva Clementino.
Ma nell'album ci sono altre collaborazioni di territorio con artisti campani come James Senese, Rocco Hunt, c'è la campionatura di Kalimba di luna di Tony Esposito nel singolo Luna, ma sono presenti anche altri artisti del mondo hip hop, da Marracash a Fabri Fibra. «Il rap viene ascoltato soprattutto da quando è scoppiata la crisi. Sembra quasi una cosa fatta apposta. In Europa il rap aveva già sfondato da molto tempo, solo da noi era rimasto indietro. Ora l'abbiamo sdoganato nelle radio e nelle tv e così ha conquistato terreno».
Merito di partecipazioni ormai massicce nei talent, verso i quali Clementino conserva diffidenza, ma non troppa: «Non fanno parte del mio spirito, anche se sono sicuro che nel caso in cui accettassi sarei un buon intrattenitore venendo dal teatro e dall'animazione nei villaggi». Il tour legato al nuovo album comincerà a metà giugno: «Con me ci sarà il dj Taiwan e andremo avanti fino a ottobre. Non vedo l'ora di cominciare, visto che sto fermo da un anno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero